Zu, Mats Gustafsson e Paul Beauchamp chiudono Jazz Is Dead!

Riceviamo e pubblichiamo.

Jazz is Dead! L’epilogo
ZU & MATS GUSTAFSSON // PAUL BEAUCHAMP

23 giugno 2018
Scavi archeologici “Villa Romana” Almese (TO)

L’epilogo della seconda edizione del festival Jazz is Dead.
Il 23 giugno, ad Almese, presso i suggestivi scavi archeologici della Villa Romana; lì, ai piedi del monte Musiné, gli Zu si riuniranno in una data unica, con lo storico batterista Jacopo Battaglia e si esibiranno con Mats Gustafsson, sassofonista fondatore della celebre Fire! Orchestra, per riproporre il capolavoro How To Raise An Ox. Prima di loro suonerà il musicista sperimentale americano Paul Beauchamp con il suo concerto per “sega ed elettronica”.

PROGRAMMA

h. 15.30: Camminata sul Monte Musiné tra sentieri e leggende.
h. 18.30: Apertura area*
h. 21.30: Paul Beauchamp live
h. 22.30: ZU & Mats Gustafsson live

*All’interno dell’area sarà attivo per tutta la durata dell’evento un servizio di ristorazione (anche vegetariano) e sarà possibile visitare il sito archeologico con una guida specializzata.

TICKET

Biglietto d’ingresso 5 euro, valevole per la visita all’area archeologica e per assistere ai concerti e dj set.
Le prevendite sono disponibili sul sito di Vivaticket.

COME RAGGIUNGERE L’AREA

Servizio navetta A/R da Torino ad Almese con i seguenti orari: 14.30 e 19.30 da C.so San Maurizio con ritorno dopo la fine dei concerti al costo di 10 euro.
Per chi decidesse di muoversi con mezzi propri consigliamo di prendere l’autostrada Torino – Bardonecchia, uscire ad Avigliana Centro, seguire per Milanere e successivamente seguire le indicazioni per il sito archeologico.

LE BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI

ZU & MATS GUSTAFFSON

In occasione della ripubblicazione su Trost Records del leggendario album del 2005 di Atavistic Records, gli ZU, nella originale formazione con Jacopo Battaglia alla batteria, decidono di organizzare alcuni show con Mats Gustafsson.

“A bone-crushing affair, How To Raise An Ox is not for the faint of heart, but those accustomed to such sounds will find this to be an especially pleasing program” All About Jazz, 2006

Ostinatamente libero dalle classificazioni di genere, il trio italiano Zu è orgoglioso si aver seguito i propri percorsi musicali per quasi vent’anni. Questo incontro con Mats Gustafsson, una delle voci più importanti e forti nel regno nordico del free jazz, è un momento emozionante. How To Raise An Ox è già storia e per questa nuova edizione sono previsti un bel po’ di celebrazioni dal vivo.

PAUL BEAUCHAMP

Paul Beauchamp inizia la sua carriera musicale alla base dei monti Appalachian nei primi ’90, sperimentando tape loop, field recording, strumentazione improvvisata e oggetti trovati. Il suo interesse nella manipolazione del suono e nella sperimentazione ha portato Beauchamp dai soprammenzionati field recording al mondo della sintesi e della musica generata al computer, nonché a nuove ricerche in fonti acustiche come la sega musicale e l’Appalachian Dulcimer, strumenti che oggi utilizza nelle sue performance come artista in solo, nei suoi altri progetti musicali e teatrali internazionali e nelle sue apparizioni in gruppi come Almagest e Blind Cave Salamander, conseguenza artistica del suo trasferimento a Torino, Italia. Durante questi anni Beauchamp ha avuto l’opportunità di collaborare con una miriade di musicisti in studio, sul palco e improvvisando composizioni: Jóhann Jóhannsson, Colin Potter, Steve Stapleton, Joachim Stezelczyk Arbeit (Einstürzende Neubauten), Fabrizio Modonese Palumbo, Paolo Spaccamonti e Julia Kent.

Due anni dopo la pubblicazione dell’acclamato Pondfire, Paul Beauchamp ritorna con il suo secondo album solista, Grey Mornings. Di nuovo sfruttando le influenze geografiche, le nove tracce ambient drone riflettono le sensazioni esperienziali delle prime ore nebbiose del mattino, caratteristiche di entrambi i contesti di Beauchamp: il Piemonte nel nord dell’Italia dove oggi vive e il suo luogo di origine North Carolina. Beauchamp continua la sua ricerca negli ambienti sperimentali, ma nel contempo si è aperto verso nuovi territori, allontanandosi dal minimalismo di Pondfire verso nuovi strumenti acustici ed elettrici, field recordings, utilizzando lo studio come mezzo creativo, anche grazie all’aiuto di Julia Kent durante la fase di registrazione. Grey Mornings è uscito nella primavera 2017 su Boring Machines.