ZONAL, Wrecked
Queste sono recensioni già pronte prima di sentire il disco, se lo confesso subito forse mi perdonerete.
Sono stato fortunato nella vita, ho intervistato sia Broadrick, sia Martin. Ho beccato da pochissimo dal vivo Moor Mother, presente su metà delle tracce di questo Wrecked. Difficile immaginare un flop di questi tre talenti insieme, infatti le cose vanno molto bene: dub denso come un buco nero o in alternativa più spettrale di “Natassja in Eternal Sleep” dei Darkthrone, in sintesi il distillato della ricerca sul suono di due veterani. Non sono sicuro sia corretto scrivere che siamo di fronte alla prosecuzione di Techno Animal, ma non credo di sbagliare se affermo che questa è una delle possibili mutazioni di quel progetto nato troppo presto per vendere tanto quanto poi ha influenzato la musica ad esso successiva. Aggiungo che il disco di Martin con Carlson (Concrete Desert) può dare un’idea parziale di dove ci troviamo. Circondata da tanta bravura, Moor Mother giganteggia con la sua voce così particolare e carismatica, in alcuni casi anche piacevolmente giocosa e beffarda (truth hits hard a like a two ton elephant dick on ya head). Ho davvero poco da aggiungere: abbiamo un distillato di pesantezza (non metal) e lentezza (non doom) messo al servizio della voce della protesta. Spero di sentirli in qualche manifestazione.