Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ZIDIMA, Buona Sopravvivenza

zidima

Altro recupero dal 2015, altro disco perso in una rete sempre troppo affollata e che sarebbe un peccato non menzionare, non tanto perché in grado di stravolgere le sorti di qualche genere, quanto per la sua capacità di traghettare nell’oggi ciò che di buono uscito dalle nostri parti nell’ultima decade dello scorso millennio. Se da una parte Buona Sopravvivenza non può che richiamare alla mente alcuni dei nomi di punta della scena alternative/noise nazionale degli anni Novanta, dall’altra va ad affondare le mani in certo postcore del nuovo millennio che ha transitato per la cosiddetta diy conspiracy e ne ha segnato l’ala più contaminata. Così, tra richiami e giochi di scatole cinesi, gli ZiDima finiscono per costruire una propria strada personale in cui suoni espansi e sferzate di energia si danno il cambio nel fornire la base a un cantato/recitato, mai troppo impostato, che si dimostra la soluzione ottimale per lasciar emergere testi in cui le parole appaiono frutto di una scelta meticolosa e sempre ben ponderata. Proprio la cura per i particolari e l’attenzione riposta nel costruire le proprie traiettorie sonore (vedi ad esempio le infiltrazioni trip-hop di “Saziati”) riescono a fare la differenza con tanti dischi similari e staccano questo Buona Sopravvivenza dalla moltitudine di inconsolabili nostalgici degli anni Novanta, motivo principale di questo ripescaggio fuori tempo massimo. Unica pecca, ereditata dai propri punti di riferimento, è il rischio di tracimare nell’autocompiacimento e nel narcisismo, pericolo per ora scampato dagli ZiDima grazie a un buon equilibrio e a un approccio quasi in punta di piedi nel gestire la propria indole teatrale. Insomma il Nick Cave de noantri per ora è distante, ma non si deve abbassare la guardia.