X-MARY, 21/02/2012
Bologna, Circolo Panenka.
Avevamo sentito parlare bene di loro un po’ di tempo fa per voce di un amico, e ci avevano incuriosito. Finalmente riusciamo a incrociare il quartetto lombardo in questo martedì grasso al circolo culturale Panenka, che ringraziamo molto per la brillante serata.
I ragazzi sono qui per presentare la loro ultima fatica Green Tuba, ma la loro storia parte da lontano, visto che hanno pubblicato altri lavori interessanti. Set diremmo “folle”, noi e i musicisti madidi di sudore e coi vapori dell’alcol che ci circondano, tutti attaccati come le sardine, ospite pure la storica Banda Roncati, ensemble aperto made in Bologna che spara note come le Big Band di una volta. In più di un’ora abbondante si dipanano i cavalli di battaglia della band (la mitica “Voglio Gatto Panceri”, tratta da Tutto Bano, in primis), “Le Tre Bellezze Della Vita” (novelty song davvero anthemica) e i fiati grassi della breve e nuova “Mi Sento Solo”. Faremmo un torto anche alle altre canzoni, però, visto che sarebbero tutte da menzionare. Scopriamo pure che esiste un gruppo di giovanissimi adepti che conosce a menadito ogni singola nota e parola dei pezzi. La prova live è decisamente rodata e coordinata con una precisione certosina, basti notare anche le movenze del cantante, tra pose scimmiesche e passi da balera all’apparenza ridicoli. Sembra di assistere a un’intelligente e paradossale forma di rock troglodita, tra omaggi zappiani e virate hardcore degne dei No Means No (non a caso il bassista indossa una stupenda t-shirt della Alternative Tentacles). Ancora meglio: come Elio E Le Storie Tese che fanno a cazzotti coi grandi Klippa Kloppa e ne esce fuori questo mostro deforme di pop bislacco costellato di melodie battistiane, che il gruppo casertano ha reso arte della scrittura. Noi ci siamo divertiti un mondo a vedere dal vivo questa banda di gaudenti “matti” esecutori di assurdisti atti testamentari della pop music virata punk. Avevamo anche una mascherina di carnevale adatta alla serata per far meglio parte di questa celebrazione burlesca e iper-cinetica. Tanto che torniamo a casa ancora gasati e pensiamo al fatto che Bologna è una città affascinante proprio per questo: volti l’angolo e, quando meno te lo aspetti, sotto un portico ti può capitare di trovare dei “debosciati” come loro che fanno della vera musica con gli attributi. Vi vogliamo bene X-Mary, un sentito chapeau ve lo meritate proprio.