Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

WOLVSERPENT, Perigaea Antahkarana

Wolvserpent

I lavori precedenti di questo duo statunitense non avevano lasciato un’impressione molto positiva, dato che tanto Blood Seed quanto Gathering Strengths (raccolta del materiale registrato con il nome Pussygutt) risultavano inutilmente prolissi nella loro pretese atmosferiche e per niente incisivi quando la situazione si faceva più pesante.

Con questo nuovo album i Wolvserpent dimostrano di aver raggiunto una situazione di maggior fluidità compositiva, in cui si sono superate almeno in parte quelle difficoltà che li hanno ostacolati nel passato, ma continuano in ogni caso a rimanere lontani da una forma che sappia rivelarsi davvero convincente. Perigaea Antahkarana è il disco che li porta sotto Relapse, ottantacinque minuti di drone doom metal dai connotati fin troppo ripuliti, che fatica a tracciare un’identità solida e dettagliata, qualcosa che parte con delle buone intenzioni ma viene risolto malamente. Non c’è marciume, non c’è grip, tutto scivola senza riuscire a imprimere un segno profondo: “Within The Light Of Fire”, ad esempio, è un brano ben cadenzato con dei suoni apprezzabili anche se già sentiti, ma il cambio di marcia al suo interno dimostra che la band non è del tutto capace di costruire quei movimenti che siamo soliti trovare nelle composizioni di questa portata, così come la lungaggine orchestrale di “In Mirrors Of Water” palesa il tentativo (fallito) di non sembrare i soliti metallari che hanno scoperto tastiere e violini senza sapere in quale direzione procedere. Qualche spunto interessante lo si può percepire, e certi passaggi si scoprono anche incoraggianti, ma nel complesso questo disco rimane sommerso da una mediocrità non trascurabile.