WOJTEK, Does This Dream Slow Down, Until It Stops?
Il giovane orso polacco è cresciuto, ora è un animale adulto nel pieno del suo vigore, tanto che può permettersi di mostrare anche qualche lato meno aggressivo con melodie sghembe che trovano spazio durante l’assalto all’arma bianca, quasi come un sorriso malinconico che prende la vittima di sorpresa e le fa abbassare la guardia, ipnotizzandola con quel suono che irrompe già nella prima traccia: potrebbe trattarsi di una fisarmonica che ripete qualche nenia antica o di un coro di soldati malconci lungo la via del ritorno che si lascia andare in un urlo di disperazione nell’accorgersi di aver smarrito la strada.
Si capisce subito che la formazione è cresciuta e oggi si permette di dosare la ferocia (sempre ben presente e in bella vista) con una scrittura più complessa e meno irruenta, alla continua ricerca di un equilibrio tra differenti pulsioni che ne ampliano lo spettro emotivo ma non intaccano la sua capacità di sbranare crucchi lungo la strada. “Desensitized” è una zampata che si scompone e si frammenta al rallentatore per poi tornare a colpire con tutta la sua forza. In “Rednetrab” compare il field recording di qualche fine nottata ai margini della città, le chiacchiere insensate rese distorte dal troppo alcool e dalla luce tremolante del nuovo giorno o, almeno, ci piace interpretarla così (colpa probabilmente del titolo).
Quattro tracce scritte subito dopo l’infortunio capitato a uno di loro e usate come rito scaramantico per superare il brutto momento personale e sociale e per – parole del gruppo – scavare ancora più a fondo nel nostro argomento preferito: la miseria umana. Un nuovo ep per portare avanti una marcia a piccoli passi che continua a colpire il segno e ad alzare il livello dello scontro. Qui siamo al momento più lucido e convincente, al punto di svolta che conferma il valore dell’intuizione e mantiene le promesse fatte in precedenza.
Inutile spingersi oltre nel descrivere un lavoro che merita di essere ascoltato tutto d’un fiato per farsi una propria idea e decidere se mettersi in marcia o meno con l’orso. Noi ci siamo già infilati gli scarponi.