WITCH MOUNTAIN, Mobile Of Angels
L’anno scorso al Desertfest mi trovai davanti al classico problema posto da festival grossi con più di un palco: scegliere tra due nomi che si esibiscono in contemporanea, che in quel caso erano i Truckfighter e i Witch Mountain. Purtroppo scelsi i primi (che furono un bel po’ noiosi), lasciando perdere i secondi, che avrebbero invece meritato tutta la mia attenzione. Nel mondo del doom (soprattutto nella frangia più influenzata dallo stoner e dallo sludge) in troppi finiscono per riprendere i maestri del genere senza aggiungere molto di personale. Nel caso dei Witch Mountain il discorso è ben diverso: i quattro di Portland (nati come trio verso la fine degli anni Novanta) iniziarono la carriera con un sound pesante ma con riff classici, come degli Sleep più sabbathiani e senza la componente psichedelica. Dopo il primo Come To Mountain si separarono, per riunirsi poi nel 2006, prendendo una cantante, Uta Plotkin, che diede loro un’impronta più “blues”, una vena più melodica che rese e rende il tutto molto più intrigante.
Mobile Of Angels prosegue il discorso musicale affrontato in questi anni dalla band: il sound è nettamente più pulito, soprattutto rispetto al precedente Cauldron Of The Wild (il disco migliore dei Witch Mountain), leggermente meno basato sulla pesantezza del riff per concentrarsi di più sulla melodia. Nello specifico, su cinque pezzi, i primi due sono più incisivi (gli ottimi “Psycho Animundi” e “Can’t Settle”), quello centrale è una via di mezzo (“Your Corrupt Ways”) e gli ultimi sono molto melodici (la title-track e la conclusiva “The Shape Truth Takes”). Il lavoro del mago del mixer Billy Anderson (uno dei produttori più noti ed importanti del metal anni Novanta) è a dir poco eccellente, il che riconferma le sue grandi doti. La splendida voce di Uta Plotkin, come detto, è uno dei pregi maggiori del disco e ne fa qualcosa di molto dinamico e interessante. Le parti di chitarra sono molto varie ed è nei lunghi passaggi in pulito che si sviluppano i riff più avvincenti. L’artwork, infine, è tutto da guardare e rende bene l’idea di come potrà suonare il disco.
Con questo Mobile Of Angels i Witch Mountain si riconfermano uno dei gruppi di punta dell’attuale roster della Profound Lore, assieme a YOB, Dead Congregation e Grave Miasma. Speriamo però che lo rimangano a lungo: tempo fa è uscita la news dell’abbandono di Uta Plotkin, a causa di divergenze artistiche. È un vero dispiacere, la sua è una delle voci più degne di nota nel metal contemporaneo, in grado di affondare tutte le blasonate pseudo-growlers e le varie finte cantanti dell’Opera che ancora vanno tanto di moda. Il suo timbro molto blues è riuscito a far emergere una band inizialmente di poco valore, trasformandola in una delle più promettenti del panorama doom attuale. Trovare una sostituta sarà molto difficile, ma i Witch Mountain, forti di questo nuovo album, dovrebbero fare di tutto per conservare la loro fama. Nel tour a supporto del disco ci sarà ancora Uta, vedete di non farveli sfuggire!