WINDFAERER, Solar

Windfaerer
Terribile l’incuria con la quale è stata fatta la copertina dei Windfaerer, basta solo vedere il carattere usato per scrivere il titolo. Il gruppo è del New Jersey, ma alcuni cognomi spagnoli lasciano capire perché ci siano riferimenti a leggende nate nella penisola iberica (“A Moura Encantada”).

I Windfaerer suonano il cosiddetto epic black metal, cercando anzitutto di includere – come accade spesso in questi casi – influenze folk, quindi via con parti di chitarra acustica come insegnano gli Ulver degli inizi e oltretutto presenza fissa di un violinista in formazione. Ovviamente, il fatto che siano del New Jersey influenza l’ascolto e fa cercare legami con la nuova ondata americana, e qualcosa forse gli ascoltatori più maniacali troveranno. Solar è onesto, sincero, ha e regala grande energia. I frangenti folk sono molto poetici, dosati con attenzione e quasi paura di strafare, oltre che malinconici il giusto. È corretto però anche ricordare che qui non ci sono autentiche novità, bensì solo la ricerca del celeberrimo feeling. Non credo che potranno richiamare l’attenzione di un pubblico più vario (e più ampio) del solito, come accaduto a Krallice e Liturgy, perché la loro proposta sembra parlare soprattutto a chi a casa ha armadi pieni di dischi metal e non a volubili indie boys, però quello che conta è che il gruppo di questo passo potrebbe sfornare un buon full length.