WILDBIRDS & PEACEDRUMS, Rhythm

Wildbirds

Andreas Werliin, ormai, è del tutto coinvolto con i Fire! Orchestra e dunque, in parte, si capisce perché lui e la compagna Mariam Wallentin abbiano impiegato quattro anni per realizzare Rhythm. Motivazione più plausibile, però (e che ci piace considerare), sta nel profondo cambiamento avvenuto nell’universo sonoro Wildbirds & Peacedrums. Titolo migliore non poteva esserci: Andreas e Mariam hanno spesso messo in mostra la propensione ad articolare ogni infatuazione indie pop in elastiche trame ritmiche, che questa volta sono le protagoniste totali di ogni pezzo. Rhythm è un piccolo tank che tritura e sbuffa, un bastimento carico di industrial/blues/soul/bass music che funziona a base di complicati ingranaggi metallici e armonizzazioni vocali che caracollano tra ancestralità e profondità cyber-sensuale (“Soft Wind, Soft Death” su tutte). Ogni pezzo è sospeso in una porzione di tempo in cui spunti da pre-war folk e battiti ultra-moderni spazzano via ogni precedente riferimento e demoliscono le convinzioni sviluppate sul duo, aggiungendone altre più affascinanti. Nove splendidi pezzi di un solo cuore, che a ogni battito spara schegge di metallo liquido nell’atmosfera.