WHILE SUN ENDS, The Emptiness Beyond
I While Sun Ends da Bergamo hanno voluto curare ogni dettaglio di quest’album autoprodotto, a cominciare da una confezione ricca – nonostante il suo minimalismo – di particolari interessanti e significativi. Il loro sound attuale potrebbe essere definito come uno strano ibrido tra pulsioni post-death sporcate dall’attitudine core dei Crisis e tendenze prog à la Opeth, con la voce di Serena che passa da growls ad aperture eteree e cristalline, in un gioco che a tratti potrebbe apparire persino rischioso, visto che ricorda un dualismo non certo inusitato. Invece l’equilibrio regge proprio per merito della duttilità della cantante, oltre che grazie alle strutture solide dei brani, che mostrano sia l’ambizione di gettare sul piatto situazioni e mood tra i più diversi, sia capacità di non finire quasi mai sopra le righe o col fiato corto. Maturati rispetto al pur interessante debutto, i While Sun Ends hanno saputo costruire un dedalo di riff al cui interno si trovano improvvise aperture che provano come il coraggio, soprattutto se unito ad una buona visione d’insieme, possa portare a risultati ben sopra le aspettative. Come ovvio, non siamo ancora al 100% delle potenzialità, soprattutto quando la scrittura si fa più cattiva e frontale, ma la cura nei particolari – di cui si diceva in apertura – rende appagante il viaggio nei meandri delle otto tracce, soprattutto per l’ascoltatore capace di raccogliere i piccoli cammei che la formazione dissemina lungo il percorso. Consigliati/consigliabili sia agli amanti dell’estremismo sonoro dalla mentalità aperta, sia a chi cerca contaminazioni e possibili nuove specie nel già ampio panorama metal, i While Sun Ends hanno giocato le loro carte convinti e mettendosi in discussione, motivo più che sufficiente per caldeggiare l’ascolto di The Emptiness Beyond.
Tracklist
01. Last Moments
02. The Stage
03. Reminiscence
04. Winter
05. Self Made God
06. Concubine
07. Sarvar
08. No Door Room