WHILE SUN ENDS, Terminus
Terminus non è solo il titolo del nuovo album dei While Sun Ends, ma ne rappresenta in modo ficcante anche l’essenza, ovverosia il coesistere al suo interno di un punto di partenza e di un traguardo significativo. In prima battuta, si tratta di un disco importante per la formazione perché, oltre a mostrare una maggiore varietà e complessità nella scrittura, vede all’opera ben tre voci: una di esse è quella della nuova cantante Stefania Torino. In secondo luogo, è un punto di arrivo perché è il frutto di un lungo lavoro compositivo e di un nuovo approccio alla materia sonora, aspetto curato presso lo Studio73 con Riccardo Pasini, uno che ha dalla sua collaborazioni importanti tra cui due nostre vecchie conoscenze come Ephel Duath e Sunpocrisy. Il risultato di quest’attenzione quasi maniacale si avverte lungo l’intero lavoro, un buon esempio di come si possano integrare input differenti all’interno di un linguaggio che non perde comunque coesione e personalità. Per farla semplice, potremmo parlare di progressive death con venature post-metal. L’alternanza di growl e female-vocals viene utilizzata in modo intelligente nel chiaro tentativo di non ricalcare in maniera spudorata modelli ingombranti, si sente inoltre l’influenza di un certo avantgarde che spinge la band a perseguire soluzioni sempre ricercate, con un occhio sempre puntato a mantenere alto il tasso di fruibilità del prodotto finale. Anche nel concept che unisce i vari brani si avverte deciso il proposito di mettere alla prova le proprie capacità, misurandosi con qualcosa che trascenda i soliti cliché, per questo i While Sun Ends si avventurano in un viaggio nella conoscenza, partendo da quella soggettiva per arrivare a quella allargata della società, con la continua ricerca di un equilibrio tra individualismo e relazioni interpersonali. Terminus non è di certo un lavoro di immediata assimilazione, ma ha dalla sua la capacità di intrigare l’ascoltatore senza sembrare mai ostico o cervellotico. Al contrario ci si trova di fronte a un disco coraggioso e ricco di spunti interessanti, cui vale la pena dedicare un ascolto attento, soprattutto perché una volta entrati in sintonia con il suo fluire le soddisfazioni non mancheranno. Noi continueremo a seguirli da vicino.