WE ARE WINTER’S BLUE AND RADIANT CHILDREN, No More Apocalypse Father
Sono ventisette anni che la comunità di musicisti di Montreal, riunita attorno all’etichetta Constellation, distribuisce gioia e dolore in parti uguali, sempre con musica qualitativamente straordinaria. L’ultimo lavoro, in ordine di tempo, è quello dei capiscuola Godspeed You! Black Emperor, preceduto di poco da questo, realizzato da un quartetto composto dal chitarrista e produttore Efrim Manuel Menuck (GY!BE, Thee Silver Mt. Zion; qui a chitarre e Moog “Matriarch”), Mat Ball (Big|Brave; qui a chitarra elettrica), Jonathan Downs (Ada; synth e chitarre) e Patch One (Ada; basso), che introducono il lavoro con queste parole: Seeing things from a distance and not being able to intervene happens a lot on this record. We watch horror unfolding from afar, unable to do anything concrete to change it. Dunque, se la frustrante sensazione d’impotenza di fronte alle atrocità in corso è la stessa dell’ultimo album dei GY!BE, qui è tradotta – con le voci recitanti di Downs, One, Menuck in primo piano e Syd Barrett nel cuore – in sei lunghe drone-preghiere, dall’iniziale “Rat And Roses” all’epilogo “(Goodnight) White Phosphorus” (scritto dal punto di vista di un testimone che osserva da una finestra il fosforo bianco scendere dall’alto), passando per la title-track e per “Dangling Blanket From A Balcony (White Phosphorous)”, che rimanda a come Michael Jackson mostrò il neonato terzogenito ai fotografi… quando si dice il post-moderno.
Efrim Menuck, chitarre e Moog Matriarch, è voce narrante di questi sei atti col suo canto attraversato da ipnotici drone strumentali e dal clangore del metallo urlante. È ammirevole l’assoluta compiuta risolutezza di quest’opera: il suo clamoroso segreto è l’inquietante, potente armonia di una musica che, pur testimoniando la contemporaneità, la trascende risultando infine di struggente, suntuosa bellezza. Basterebbe ascoltare “Uncloudy Days”: un andamento à la Sigur Rós, anche se siamo nella terra dei bombardati, non degli elfi, in quelle giornate che da noi sono benvenute ma che i sottomessi temono come non mai.
Registrato negli abituali studi analogici Hotel2Tango di Montreal, No More Apocalypse Father è uno dei titoli più importanti dell’anno!