WASTES, Into The Void Of Human Vacuity
Un viaggio dritto nel death doom più sporco e marcio. Questo è Into The Void Of Human Vacuity, il debutto dei francesi Wastes. Un abisso di dolore e violenza, in cui verrete calati non appena metterete sul lettore questo cd. Un’atmosfera calda e impregnata di effluvi nauseanti, in cui ribolle un suono putrido. Come la peste bubbonica, lentamente divorerà il vostro corpo fino al farvi supplicare di morire subito, onde evitare altri patimenti. Un suono lentissimo, con alcune – rare – accelerazioni improvvise in cui forse si tira un po’ il fiato. Una voce lugubre e cavernosa, un riffing possente e malefico, una sezione ritmica implacabile. La band dà vita una creatura che sembra partorita dalla mente di Lovecraft, un mostro che si nutre degli incubi e della cattiveria umana. Sembra proprio che il gruppo si sia costituito per dare sfogo ad I più bassi istinti, cercando (riuscendoci) il suono più tormentoso e oscuro possibile, perché questo disco è sofferenza pura, lancinante, viva, che morde e infetta. E allora lasciate che vi abbracci nella sua interezza. Potreste uscirne purificati… o distrutti…