IL VUOTO ELETTRICO, Traum

È evidente che per alcuni musicisti del sottobosco italiano rimane vitale ispirarsi al rock che più hanno amato in passato, non a caso il nome “il vuoto elettrico” è ispirato all’omonimo album dei Six Minute War Madness. Viene da pensarlo mentre si ascolta questa seconda fatica della band lombarda – la prima si chiamava Virale ed era uscita un paio di anni fa, alla produzione c’era Fabio Magistrali – dato che le sonorità, la struttura stessa dei pezzi, fanno esattamente capo a tanto indie-rock italiano degli anni Novanta, penso ad esempio alle traiettorie chitarristiche à la Marlene Kuntz di “Lame In Soffitta”. C’è poi la discriminante di una voce parecchio su di giri, ma anche qui è palese l’accostamento al Teatro Degli Orrori, per dirne una, i modelli di riferimento sono indubbiamente quelli… Eppure qualche sprazzo chitarristico è sempre degno di nota, un po’ in tutto il cd fanno capolino pennellate neanche tanto malvagie – mi piace credere che il lavoro produttivo e di cesello di Xabier Iriondo sia servito a qualcosa – ma in sostanza e dopo ripetuti ascolti Traum rimane un disco derivativo, c’è poco altro da aggiungere.

Tracklist

01. In Door
02. Corridoio
03. Camera Di Specchi
04. Lame In Soffitta
05. Un Bagno Di Vita
06. Il Giardino Dei Segreti
07. Sotto Il Tavolo In Cucina
08. Un Pitone In Sala D’Aspetto
09. Out Door