Volumorama #5 – Uochi Toki / San Leo [+ full album stream]
Tramite la serie di split “Volumorama” Bloody Sound Fucktory ha messo in fila un sacco di roba buona: vorrei essere al posto di chi non conosceva qualcuno tra Gerda, Lleroy, Bachi Da Pietra, The Shipwreck Bag Show, Mombu, Germanotta Youth, Ovo o Cagna Schiumante e godermi per la prima volta i loro album.
Per la quinta puntata tocca a due progetti difficilmente accostabili, di certo meno di Gerda e Lleroy, ad esempio: Uochi Toki e San Leo. In realtà, il mastering dei due dischi dei secondi è avvenuto presso il Fiscerprais Studio dei primi, quindi il legame c’è.
Del progetto “Autechre + spoken word” di Riccardo Gamondi e Matteo Palma abbiamo già parlato spesso: “Divenire Seguire Animale” dimostra come Rico abbia raggiunto – ma da tempo è così – livelli molto alti, in questo caso costruendo un pezzo tesissimo e asciutto, molto scuro come atmosfere e con dei battiti robotici sempre sul punto di andare in frantumi; Napo, invece, si direbbe entrato nella fase Diego Fusaro della sua vita, ma questo resta comunque un grandissimo lato A.
I San Leo sono un duo strumentale chitarra + batteria da Rimini, e anche di loro ci siamo già occupati. Sono meno conosciuti dei loro avversari, ma promettono bene. “Raccontami di quel sogno, stretta nella morsa del gelo acquatico, contemplando crepe scheletriche sulla volta della tua prigione di ghiaccio” è anzitutto l’ennesimo titolo dettagliatissimo inventato dai San Leo, come se la loro musica (testi non ce ne sono) una volta fissata su disco, avesse loro suggerito non si sa come esattamente quella frase (ecco, forse ho trovato un altro punto in comune coi Uochi Toki). Il pezzo è il più conciso pubblicato dai due, mentre il sound rimane come sempre scabro e la struttura consiste come spesso accade in un inizio rarefatto e sparso, che lascia pensare al post-rock, seguito da una parte centrale più aggressiva e veloce, apparentemente basata su reiterazioni, ma in realtà mai uguale a sé stessa (come se fosse qualcosa di Steve Reich).
Se lo vedessi a un banchetto a qualche concerto o se dovessi fare un ordine un po’ più grosso a Bloody Sound, io un pensierino ce lo farei.