VISIONI DI CODY, Gritole
I Visioni Di Cody sono quattro studenti della provincia di Forlì-Cesena che hanno trovato fertile il mondo universitario bolognese. La band nasce in quel contesto, mentre Gritole è il secondo disco, ma anche il nome di un podere e di una terra. Importanti i legami con le origini anche in questo caso, quindi, molto sentiti in ambito artistico, proprio oggi che non si riesce nemmeno più a riconoscerli. Maturi i Visioni Di Cody: di un rock tra l’indie e il cantautorato (“U.BA.LE.NA” e “Puttana Miseria”) fanno il punto di partenza per escursioni in generi attigui (l’elettro/glam di “Dai!”), grazie ad arrangiamenti stratificati e singolari, mentre i testi sono dotati di genuino ardore e malinconico sarcasmo. Un po’ Virginiana Miller (splendida “La Flemma Di Piero”), un po’ wave da indie anni ‘90 e tanta tanta personalità. Ruspante e vivida l’angolosa “Claudio”, di controparte tenue e delicata la baritonale ballata “Il Dolore Che Il Cuore Non Sente” (soffici e ben inseriti gli archi durante il bridge strumentale), sardonica “Colpi Secchi” (da Shellac molto meno cerebrali), echi di bossa nella conclusiva “Un Bel Da Fare…”. Davvero convincente.