VIPCANCRO, Waxworks
Risale al 2012 la sonorizzazione di Waxworks, pellicola antologica diretta dal tedesco Paul Leni nel 1924. Va subito precisato che questo dei VipCancro non è un semplice commento a ciò che accade sullo schermo, ma un vero e proprio album ispirato dai personaggi che abitano il film, quindi non apprezzabile unicamente nel contesto originale. Il risultato finale, insomma, omaggia lo spirito di Waxworks, ma prosegue poi in maniera tangente, sviluppandosi lungo trenta minuti di declinazioni post-industriali e rumorismi stratificati. In linea con il percorso intrapreso dal gruppo, il disco manifesta molti dei connotati già visti in Gamma, che lo ha preceduto poco più di un anno fa: ricompaiono allora atmosfere grigie, riverberi metallici, percussioni sporadiche, schegge d’elettronica e manipolazioni analogiche, tutti elementi che caratterizzano il suono dei VipCancro da tempo. Prevalgono in questo caso i toni sinistri, che trovano forza non solo nell’efficace gioco degli strumenti, ma anche nella struttura difficilmente prevedibile, e la sensazione generale è quella di aver tra le mani un lavoro amorfo, dalle dinamiche non immediate. La collaborazione di Lorenzo Galli (contrabbasso) e David Paolinetti (batteria) aggiunge infine ulteriori sfumature, rendendo il tutto un po’ più profondo e risonante.
Nota particolare per la presenza fisica del disco, davvero curato, che arriva inserito all’interno di una custodia fatta di cera in pieno accordo con il tema di questa uscita targata Lisca Records.