VINNIE JONEZ BAND, Supernothing
Accade spesso che i reduci dell’hc, ovverosia ex-membri di band più o meno attive in detto ambito musicale, rinascano artisticamente dalle ceneri del loro passato sotto una forma sempre ruvida ma decisamente addolcita e più sofferente. Sarà l’età che avanza o la semplice ricerca di uno stile più consono a esprimere il proprio malessere, comunque sembrano queste le caratteristiche principali del progetto Vinnie Jonez Band, neonato quartetto laziale che tra le proprie fila annovera ex Payback e Nosebleed Connection, all’esordio con questo ep di cinque tracce.
Si apre con “Rose”, pezzo dedicato a Rosaria Lopez, vittima del tristemente famoso massacro del Circeo, ed i VJB sembrano mordere subito l’osso con riff ruggenti, sostenuti da un 4/4 up-tempo e cavalcati da parti vocali che a tratti richiamano vagamente i Millencolin. Nel giro di un minuto, però, tutto cambia: il ritmo rallenta e la musica, nel mettersi intorno a una voce più “rarefatta”, diviene cupa e dolente. Da qui riparte la seconda traccia “To The Mountains” e l’alternanza di queste due atmosfere finisce per dominare praticamente tutto l’ep, infrangendosi all’improvviso solo su “Into The Sky”, il cui attacco schizofrenico è seguito da strofe accompagnate con chitarroni metal e un ritornello per nostalgici del rock alternativo anni Novanta, periodo al quale i VJB sembrano ispirarsi non poco.
Potremmo definire il gruppo in questione come una band che palleggia abilmente tra stoner e alt. rock e Supernothing come un lavoro ben confezionato ma carente di personalità. Certo, non la si può pretendere da una band appena formatasi, ma se ne avvertirà la mancanza nel prossimo futuro, qualora il processo di maturazione artistica non proseguisse.
Sofferenti o incazzati? Questo è il dilemma.