VILLENEUVE, Phencyclidine Ep
Dietro il nome, che mi ricorda il mitico e sfortunato pilota di Formula 1 scomparso nel 1982 con la Ferrari, si nasconde un giovane torinese, tale Alessandro, già dietro ai dischi dei L’Odio e dei Paranoia Black Market (di questi ultimi era uscito un album nel 2014: Soli). Si tratta di soli due pezzi licenziati da qualche tempo per tramite della net label norvegese Petroglyph Music (che opera in lidi ambient/experimental), nei quali prova a costruire una sorta di devotional music (mutuo comodamente il tag usato sul suo spazio Bandcamp). La cosa vale soprattutto per il lento e straniante taglia&cuci della title-track (che si riferisce a una particolare sostanza allucinogena), quelle voci corali e come in preghiera, che a un certo punto si tramutano sempre di più in elettronica acquatica e inquietante. Pure “Cyclothymia” (un disturbo dell’umore) ricorda tanto incubi sintetici, che uniscono deformate atmosfere argentiane alle riletture simil-haunt di Matt Hill (meglio conosciuto come Umberto, in orbita Not Not Fun). Verso la fine, poi, sfocia in una tempesta sintetica rasente il noise. Questo è quanto, ma so che il ragazzo sta già preparando altre cose. Alla prossima e più corposa uscita.