VESPER, Metal Evocation
Come molti hanno ormai potuto constatare, la Despise The Sun Records, etichetta simbolo del metal estremo a Roma, ha virato su sonorità old school, con ottime uscite come il debutto omonimo dei Barbarian, la raccolta in due volumi delle demo dei molisani Excidium, quella dei Desecration e la ristampa dell’esordio dei Fingernails. Questa volta è il turno dei Vesper, trio romano molto promettente. Nati nel 2008, si erano fatti notare con il debutto Possession Of Evil Will, uscito per la defunta Düsterwald Produktionen nel 2010, un buon esempio di black/thrash a metà tra Venom e i Bathory del primo periodo. Dopo un fortunato 7”, Hornbag In Hell, sotto Doomentia, approdano su Despise The Sun con questo Metal Evocation, che già dal titolo mette subito le mani avanti. A differenza che in passato, quando proponeva pezzi molto più cadenzati, qui il trio punta molto sulla velocità e su di un rock’n’roll grezzo e primordiale. Oltre alle band già citate, le influenze maggiori sono anche Midnight e Nifelheim. Il sound è molto più lo fi: l’unica pecca è una batteria un po’ troppo sporca (soprattutto sul suono della cassa), ma è ottima la scelta di usare spesso un riverbero molto accentuato per la voce, con una chitarra che sembra uscita da un disco del 1984. Alla fin fine quello dei Vesper è un caso molto strano: di norma i gruppi esordiscono con un sound più approssimativo, per giungere ad uno finale più elaborato. Qui invece si va a ritroso, puntando tutto su uno stile classico, che alla fine rende anche di più. Le canzoni sono veramente notevoli, penso a “Black Steel Ripping”, “Reaper’s Merciless Laugh”, “Phantom Ascent”, “Speed Metal Inferno”, “Temple of Hellfire”, “Revelation of Evil” e “Storm of Hellbrigade Warriors”, presente anche nel 7” sopracitato. Non mancano inoltre episodi più lenti come “Toll Of The Cursed Bell”, con un feeling vagamente Mercyful Fate. Molto bello è anche l’artwork, merito di E.I. Wild.
Il metal a Roma è sempre andato avanti tra alti e bassi, tra gruppi validi e altri molto meno. Metal Evocation è sicuramente il miglior esempio di speed metal uscito dalla capitale, oltre che uno dei migliori dischi del genere in ambito nazionale. La colonna sonora perfetta per una sbronza molesta con gli alcolici del discount, ovviamente portata avanti nel nome di Satana. Un disco che gli amanti del genere non possono ignorare e che farà la felicità sia di chi segue con passione le ultime uscite targate Hells Headbangers e High Roller, ma anche di chi da anni è in cerca di nuovi nomi che propongano sonorità che ricalchino sia i grandi del genere, sia i gruppi “minori”.
Questo album è anche l’ennesima riconferma di come la Despise The Sun abbia fatto più che bene a concentrarsi di più sul metal più nero e blasfemo, tralasciando il brutal che ormai è una scena in piena decadenza.