VERSTÄRKER, Jenseits

Chi segue le vicende del nuovo kraut ricorderà molto bene Aktivität del 2015, un disco che metteva d’accordo l’estetica vintage germanica anni ’70 e le contaminazioni nero su bianco degli ’80, da post-punk a no wave, passando per cenni di drone music. Come i Föllakzoid, da cui la band è stata certamente influenzata, i Verstärker ricreano un’immagine illusoria, come tanti revival ci hanno ormai abituato: dietro tale algido recupero chiaroscurale del motorik si celano tre nativi del Kentucky, non proprio il primo luogo che viene in mente quando si parla di kosmische muzik. Ma tant’è e i Verstärker tornano con Jenseits, in uscita per Fuzz Club, risoluti a non spostare di una virgola il proprio obiettivo musicale: rettilinei space-kraut, dub astrali e perfino fluttuazioni nello spazio nero; a vincere è sempre la componente ritmica di casa Neu! – Can, mentre chitarre e synth accumulano detriti spaziali da scaricare sull’ascoltatore. Non c’è una nota che non avete già sentito dentro a questo disco, ma il viaggio vale almeno un ascolto.