VENTURA, Superheld
Losannesi e attivi quasi da un quarto di secolo, i Ventura tornano con Superheld per il loro quarto album. Superheld non si discosta da quanto fatto in precedenza, ma dimostra che anche nel 2025 si può suonare emocore con costanza e profondità. Il loro suono è bagnato del lago e sferzato dalla bise, il vento freddo che caratterizza la città e che li spinge. I brani si prendono momenti sia di intimità, sia di furia, guidati dalla bella voce di Philippe, carismatica e mai sopra le righe. La formazione, senza basso e con due chitarre ad accompagnare la batteria, crea dei mid-tempo intensi, di quelli con cui affrontare il vento alzando il bavero, a testa bassa come in “Bubbles”, dando l’impressione di poter diventare pura energia dal vivo.
Superheld è disco variegato che si svela ascolto dopo ascolto, quando si comincia ad apprezzarne le sfumature e gli equilibri fra pieni e vuoti, esplosioni e stasi. Brani come “Optimistic” od “Obviously” lo dimostrano perfettamente, Ventura è progetto solido e sfaccettato, non rivoluzionario ma concreto, che smuove i sentimenti sotto ondate di corde e pelli, garantendoci i corretti movimenti emozionali. Superheld, essendo svizzero, ha parecchi picchi e vette, ci protegge dal male come testimonia l’ultimo brano e ci scalda cuore e stomaco, una certezza.
Last but not least una confezione elegante come poche, bronzea nel suo rappresentare sul nero il passaggio di due uomini su un lungolago. Possiamo immaginarceli, sferzati ma imperturbabili, gli occhi fissi all’orizzonte, un passo dopo l’altro, una chiacchiera dopo l’altra, un brano dopo l’altro… supereroi, i Superheld del titolo, coloro che ancora rimangono coerenti a velocità (Vitesse Records a produrre) stabile.