Venezia Hardcore 2018
12/5/2018 – Marghera (VE), Centro Sociale Rivolta. Grazie a Roberto Graziano Moro (RGM Photography) per le foto.
Nuova edizione di un appuntamento ormai imperdibile per la scena hardcore (non solo) italiana, che sempre più ambisce a confrontarsi faccia a faccia con eventi simili organizzati all’estero, puntando su varietà della proposta, approccio organizzativo e clima generale in cui il tutto si svolge. Infatti, al netto di inevitabili imperfezioni e possibili miglioramenti, sorprende soprattutto la volontà di questi ragazzi di creare un festival in cui passione e professionalità, legame con le proprie radici e desiderio di guardare avanti, rilassatezza e cura nei dettagli convivano senza confliggere tra loro. Arriviamo però alle conclusioni passo dopo passo e partiamo col descrivere per sommi capi una giornata (più pre-festival con cinque gruppi in azione) che ha visto alternarsi su due palchi ben diciannove band e ha ospitato in appositi spazi decine di distribuzioni, una pista per skate contest, punti ristoro e abbeveraggio gestiti da un manipolo di volontari affiatati come una vera squadra e uniti dall’evidente orgoglio di farne parte.
Inutile tentare di parlare nel dettaglio di tutti quelli che hanno suonato, anche perché era impossibile affrontare dieci ore consecutive di concerti. La scelta consapevole di non focalizzarsi su di un solo stile è da sempre una delle carte vincenti del Fest, che mostra le tante sfumature del genere di cui si occupa: ecco dunque insieme le vecchie glorie del primissimo hardcore britannico Varukers (con immancabile cresta a ricordare la matrice punk), i risorti The Secret, artefici di un concerto che resterà impresso nella memoria dei molti presenti, i padrini dell’hardcore italiano Raw Power e quelli del grindcore Cripple Bastards, gli Integrity (oggi con Domenic Romeo della A389 Recordings alla chitarra e al solito con la loro miscela tra hardcore e metal oscuro, richiami all’immaginario mansoniano e alle teorie della Process Church of The Final Judgment), La Piovra (eroi locali tornati sul palco dopo dieci anni), i torinesi Bull Brigade, appartenenti alla scena OI!, i Second Youth e ancora i mitici Gargantha, ciascuno a riflettere una delle tante possibili interpretazioni dell’ideologia hardcore e diy. Del resto, era ampia anche la provenienza geografica dei musicisti coinvolti: Germania con Eisberg, Coldburn e World Eater, Inghilterra con i Game, Stati Uniti con The Rememberables (e Integrity, ovviamente), ma anche Olanda e Finlandia, tanto per dare un’idea anche della dimensione internazionale acquisita da VEHC nel corso degli anni.
Il bello è che il posto è talmente ampio da permettere a ciascuno di godersi i suoi gruppi preferiti senza subire il ciarlare di chi magari è meno interessato, e facendo sì che la zona distro, la rampa e i vari bar restino sempre popolati causa il continuo spostamento tra le due sale concerti, assetto quest’ultimo che consente cambi palco precisi e rispetto degli orari.
Venezia Hardcore, come detto in apertura, è diventato imperdibile, a mio parere perché – e mi preme sottolinearlo – la sua atmosfera serena e l’assenza di pregiudizi e di settarismi coinvolgono aficionados e curiosi, adolescenti e vecchi punk, favorendo anche il tanto auspicato cambio generazionale. Al prossimo anno…
Integrity (USA)
La Piovra
The Secret – First show in 3 years
No Turning Back (NL)
Cripple Bastards
Raw Power
The Varukers (official) (UK)
Bull Brigade
Foreseen (FIN)
Gargantha
Coldburn (DE)
The Rememberables (USA)
Second Youth
World Eater (DE)
Eisberg (DE)
Game (UK)
Oltrezona
Confine
360Flip
Pre-festival (11/5)
Discomfort
Despite Everything
The Mild
Safe State
Bark