VENETIAN SNARES, Traditional Synthesizer Music

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Aaron Funk ha coperto una varietà di stili impressionante in questi 15-20 anni di carriera. La sua incarnazione più nota è Venetian Snares e probabilmente lo ricorderemo per i suoi album più complicati, quelli veloci, spezzati e bulimici. Questo non toglie che l’uomo conosca bene le melodie e sappia proporsi in modo più intellegibile del breakcore (vedi  i progetti Last Step e Poemss). Oggi come oggi sarebbe chiedergli troppo di sorprendere ancora il pubblico, perché il suo è sempre stato un film con solo colpi di scena e questo, paradossalmente, assuefa come e quanto una trama in cui non succede niente. Traditional Synthesizer Music parla di una passione nota ai suoi fan, cioè quella per l’analogico, che ha in comune con altri esponenti dell’Intelligencija della Dance Music, Richard D. James in primis (primo e ultimo paragone che faccio con lui nella recensione, dopo così tanti anni non è giusto) e che comunque è una delle tendenze di oggi, sia nell’ambito della musica d’ascolto, sia in quello del recupero di certa acid. Il termine “traditional” è provocatorio per vari motivi, dato che non è un aggettivo che assoceremmo a uno strumento che è stato “il futuro” per anni e perché Aaron non si è messo a fare i Tangerine Dream, semplicemente ha registrato un album live nel suo studio, senza ricorrere a sovraincisioni o editing digitale o a qualsiasi intervento ex-post, suonando strumentazione vintage e mantenendo, pur in qualche modo semplificato, il suo marchio di fabbrica e quello di alcuni maestri degli anni Novanta, forse (quindi una delle tradizioni). Poi ha selezionato le migliori performance, come testimoniano, con un po’ di sufficienza, i titoli delle tracce, che portano spesso la dicitura “v. 2”, “v. 3” (evidentemente per ogni pezzo ha usato determinate macchine e determinati pattern, poi ha preso i figli più belli)… Quelli bravi, non io, che non so usare nemmeno il campanello di casa, potranno sicuramente imparare di più dai tre video da lui pubblicati, a tutti gli altri basterà sapere che abbiamo un Venetian Snares senza campionamenti di ogni tipo, ma con tonnellate di melodie aliene (farei fede al già citato side project Last Step, il primo disco è meraviglioso), a volte spinte a tempi dispari e serrati (mai però forzati all’estremo, forse per i limiti che Aaaron si è dato qui), altre adagiate in situazioni più calme. Intrattenimento (esatto: intrattenimento) d’alto livello.

Tracklist

01. Dreamt Person v3
02. Everything About You Is Special
03. Slightly Bent Fork Tong v2
04. Magnificent Stumble v2
05. Decembers
06. Can’t Vote For Yourself v1
07. You And Shayna v1
08. Goose And Gary v2
09. Anxattack Boss Level19 v3
10. She Married A Chess Computer In The End
11. Health Card10
12. Paganism Ratchets