VASTUM, Patricidal Lust

Vastum

I Vastum sono praticamente gli Acephalix con un altro batterista e con Leila degli Hammers Of Misfortune alla seconda chitarra. Tra l’altro Luca, bassista emigrato oltre che iperattivo, ha pure un altro bel gruppo death metal chiamato Necrot insieme a Sonny dei Saviours. Insomma, una grande famiglia della Bay Area di San Francisco, sotto l’insegna del death metal. E se gli Acephalix erano ormai lanciati in un vortice di death metal sempre più putrido, i Vastum portano il discorso ancora oltre, lasciando per strada qualsiasi rimasuglio crust. Patricidal Lust è un deflagrazione di death metal votato alla pesantezza, non ci sono mai parti veramente veloci, piuttosto si indulge su tempi lenti e medio-lenti e con una doppia cassa sapientemente dosata. Nessun martellamento in chiave Bolt Thrower, insomma: qua c’è poco della loro epicità, abbonda piuttosto il marciume in chiave Autopsy (Bay Area non a caso). La voce viene dall’oltretomba ma rimane comunque molto aggressiva senza perdersi nel riverbero e nel mix generale e contribuisce, insieme a sapienti e inquietanti lead, a dare forma a delle batterie d’artiglieria perfettamente funzionanti. È molto facile diventare noiosi con pezzi di questo genere, ma i Vastum non cadono nel tranello, con maestria costruiscono pezzi variegati che scorrono molto bene nonostante il loro considerevole ingombro. È l’attraversamento di una palude putrescente da parte di un carro armato: più che intrattenimento parlerei di atterrimento. Copertina dell’onnipresente Paolo Girardi. Voto: penso di aver reso l’idea, chi cerca la pesantezza piuttosto che la velocità o la melodia può comprare il disco a scatola ermeticamente chiusa.

Tracklist

01. Seasons In The Claustrum (The Libidinal Spring)
02. Enigma Of Disgust
03. 3 A.M. In Agony
04. Incel
05. Patricidal Lust
06. Repulsive Arousal