VALERIA MIRACAPILLO, Fiction
Valeria Miracapillo è una musicista che opera tra Roma e Copenhagen. È già autrice di lavori collettivi e in coppia, inoltre svolge una serrata attività live insieme a diversi musicisti dell’area impro ed elettroacustica.
I work with electronic music as if I am writing a magic novel. Sometimes it’s the illusion of bliss, sometimes a proper nightmare, always a paradox. La dichiarazione dell’autrice, al suo primo lavoro in solitaria, 5 tracce per quasi 19 minuti di musica in totale, ci danno immediatamente un clima di riferimento. Quella che sembra una messa in latino ci avverte del vuoto oltre noi mentre Roma e Remoria ci accolgono tra squittii, rimbrotti e versi amplificati, come se la città e il suo specchio oscuro ci stessero letteralmente ingoiando. Il suono espresso è caldo e drammatico al medesimo tempo, quasi come se la natura stessa fosse trasfigurata nelle apparecchiature elettroniche utilizzate, a creare l’unico ibrido possibile e sostenibile al momento. La presenza umana nel disco è sacrale e distaccata, rivolgendosi con i suoi canti direttamente all’altissimo: a far da tramite sono quindi le sfilacciate melodie costruite con strumentazioni elettroniche. Difficile trovare dei riferimenti stilistici: di certo siamo di fronte ad un’artista con delle idee molto ben definite, che potranno germogliare e intaccare i nostri neuroni e padiglioni anche nelle prossime e si spera, più ampie produzioni, forse nella direzione orientale suggerita dalla ventosa copertina.
Plauso anche ad Ambient Noise Session che si dimostra eccellenza nella ricerca di suoni alieni nel sottobosco italico, ormai da anni con regolarità e colore.