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URUK, I Leave A Silver Trail Through Blackness

Di Massimo Pupillo tutto si può dire meno che non sappia scegliersi le frequentazioni: soltanto negli ultimi due anni si è accompagnato con – tra gli altri – gente del calibro di Oren Ambarchi, Brian Chippendale, Mats Gustafsson, Chris Corsano. In questo ultimo lavoro, uscito a nome Uruk per la belga Consouling Sounds, il bassista degli Zu è al fianco di Thighpaulsandra, musicista gallese dal venerabile curriculum: già membro di Coil e Spiritualized, lo abbiamo ascoltato recentemente nel bel progetto UUUU assieme a due Wire e a Valentina Magaletti (Tomaga).

I Leave A Silver Trail Through Blackness è un’unica traccia che sfiora i quaranta minuti e presenta quell’aspetto monolitico che caratterizza molti degli ultimi progetti in cui Pupillo è coinvolto (vedi lp del 2016 con Ambarchi e Stefano Pilia), il che la dice lunga sul peso specifico del bassista romano in certe operazioni. Ricorda per molti versi l’ultimo, enorme, lp degli Zu: inizia come materia sonora scura, pulsante, dallo spessore notevole, che viene via via sgrossata fino ad acquisire in alcuni punti persino una certa leggerezza, una sorta di scultura attorno a cui sembra di vedere i due musicisti aggirarsi inquieti, aggiungere dettagli metallici, luminescenze o al contrario esaltarsi nel tirare via il superfluo. Con la fugace entrata del basso – il segnale convenuto – il golem muove i suoi passi malsicuri, prende vita pervaso da impulsi elettrici, e la sensazione di inerzia viene spezzata da simulacri di archi e suoni distorti, da un alternarsi di basse frequenze terrifiche e scampanii funesti che, nel finale, si dissolveranno in una nube di polvere. In sintesi: dark ambient giocato attorno a pochi suoni da gente che sa il fatto suo.

Al momento l’album è ancora ascoltabile nella sua interezza a casa dei nostri amici di Cvlt Nation.