UNICAZÜRN, Transpandorem
UnicaZürn è il connubio formato da David Knight, conosciuto anche come Arkkon, un passato negli Shock Headed Peters ed al fianco di Danielle Dax e Lydia Lunch, e Stephen Thrower, ex membro di Coil e Cyclobe. Insieme si dedicano a una musica ambient in cui il tema acquatico è elemento ricorrente, un fluire costante e imprevedibile che caratterizza gran parte della produzione del duo inglese. Mi dicono che entrambi abbiano – appunto – un rapporto speciale con l’acqua: uno ha passato gran parte della propria esistenza sulle sponde del Tamigi, l’altro vive sulla costa dell’East Sussex.
Transpandorem, quarto album di Knight & Thrower, il primo a uscire per Touch, è diviso in due lunghe tracce. Nella prima, intitolata “Breath The Snake”, l’elemento liquido è ben tangibile, solcato però dal respiro mefitico del rettile: l’acqua è, nelle intenzioni degli autori, rappresentata come elemento fortemente ambivalente, il suo scorrere rassicura, quasi anestetizza e allo stesso tempo lascia sgomenti nel suo essere simbolo di sradicamento, col suo mutare continuo ed imprevedibile. Il brano alterna un andamento libero, che riecheggia il lento sciabordare, ad una parvenza di ritmica.
In “Pale Salt Steam” vi è una mutazione di stato, da liquido a gassoso (parte della traccia – guarda un po’ – è stata registrata in un bagno turco londinese): permane il moto continuo abbinato qui a un certo qual senso di sospensione. Il pezzo dà una maggiore percezione di profondità, il suono sembra rapprendersi per poi diradarsi velocemente, senza seguire un andamento ritmico ben definito; la presenza del mellotron dona al tutto una piacevole patina retrò che accosta il brano a certa library particolarmente stramba o ardita. Visti i nomi in ballo però forse era lecito aspettarsi qualcosa in più.