UMANZUKI, Nemi
In senso piuttosto lato, va detto, continua il processo di destrutturazione in micro-particelle della primigenia “materia rock” dei primi due dischi, Pipes & Sugar e Sonic Birds. Si incominciò un anno fa con buona lena dal rinnovamento praticato in Tropical Nature Of Tiaso, per proseguire con l’ambient minacciosa e glaciale di Porta. Con Nemi assistiamo a una sorta di estrema sintesi dei vari “discorsi” della band toscana. Qui si prova a dare un senso a ritmiche microscopiche e insistenti, che ricordano il ronzio di una mosca intrappolata in un silos opportunamente microfonato, “Ambiente – Vivace”. Non mancano però le lame dark ambient di “Déntro”, che a un certo punto si addensa diventando un nuvolone carico di fuliggine elettronica. La tempesta rumorosa di “Ambiente . Càuto” confonde la mente e spiazza, mentre “Ritmo Con Fuoco”, il brano che più m’ha colpito, ricorda un dancefloor isolato, in riva al mare di notte. Diciamo che se sei un “inquieto” (a loro accosto sempre tale aggettivo) non sei solo uno che non trova pace, ma uno che probabilmente si pone anche parecchie domande, mette in discussione il proprio percorso, prova strade diverse e sbaglia pure, perché no? Non è un caso che Nemi venga pubblicato da un’etichetta molto diversa da quelle frequentate prima dai ragazzi, ma adatta al loro tipo di musica. Pure il suo catalogo per me è quasi un mistero. Questa uscita è la prova provata che si possono trovare valide alternative in un panorama che a volte tende ad appiattirsi. Consigliato.