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ULVER, ATGCLVLSSCAP

ulver

ATGCLVLSSCAP degli Ulver è la rielaborazione in studio di alcune improvvisazioni strumentali (attenzione: se ci leggete, sapete che siamo coscienti dell’esistenza di artisti che compongono musica nell’atto stesso di eseguirla) avvenute durante il loro tour del 2014. In grossissima sintesi sul palco avevamo i tre componenti più anziani (parliamo di uno studio project elettronico in cui solo uno dei tre si dedica al 100% a suonare), affiancati dal non più tanto neo-acquisto O’Sullivan (Guapo, Mothlite), presente nel trascurabile Wars Of The Roses del 2011 ma catalizzatore di Terrestrials, l’album coi Sunn O))), e da tre “turnisti”, persone che hanno gravitato coi loro gruppi intorno alla defunta Jester Records, gestita dagli Ulver stessi. È stato O’Sullivan, poi, a selezionare ed elaborare le performance migliori. Di conseguenza, posto che su dodici episodi solo tre o quattro contengono e ripensano brandelli discografici del gruppo (uno di questi  è “Nowhere/Catastrophe”, presa dal favoloso Perdition City e qui ribattezzata “Nowhere Sweet Sixteen”), potremmo anche parlare “nuovo album delle leggende norvegesi”, ma forse sarebbe meglio trovare  – lo dico sottovoce – una definizione più sfumata per qualcosa d’altro su cui le suddette leggende hanno gettato un po’ della loro polvere magica. Ciò che si ascolta, infatti, contiene comunque frangenti di valore assoluto (“Desert Dawn” è un fiore che si schiude), perché sul palco ci sono artisti e musicisti che condividono lo spirito degli Ulver e sono tutto tranne che degli incapaci: quasi ogni improvvisazione si sviluppa in modo ascensionale e ipnotico, muovendosi da qualche parte tra krautrock e un ambient/drone narcolettico, tra malinconia à la Shadows Of The Sun e meraviglia. E non c’è davvero null’altro da aggiungere: questa è l’ennesima trasformazione – ancora una volta lontana da un’idea tradizionale di band e di disco – che in qualche modo oscuro funziona e alla fine della fiera può avere il nome Ulver scritto sopra, da qualche parte sulla copertina o sul retro.