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UFOMAMMUT, 8

Gli Ufomammut fanno parte di quei gruppi che, su The New Noise, sono sempre stati accolti con recensioni e pareri entusiastici. Il che non dovrebbe stupire nessuno dei nostri lettori: la band piemontese, ormai attiva da più di 15 anni, ha continuato a conquistarsi un’audience sempre più variegata e internazionale, diventando non solo un grande nome fra tanti, ma uno dei più richiesti nei cartelloni dei festival (basti vedere le loro trionfali esibizioni al Desertfest o all’Hellfest, ai quali hanno partecipato più di una volta). Questo ottavo capitolo della loro più che valida discografia è il quarto sotto l’etichetta Neurot Recordings, curato assieme alla loro Supernatural Cat Records, che gli Ufomammut non hanno mai accantonato.

La loro proposta musicale, a dire il vero, non sembra essere cambiata di molto: il mix di psichedelia pinkfloydiana e di riff pesanti, debitori del verbo degli Sleep, è sempre lo stesso. La pesantezza nel sound è leggermente diminuita, così che l’accento è posto maggiormente sul fattore “trip”: questo è un album molto più rock, prodotto meglio, suonato ugualmente bene, ma un po’ meno acido rispetto a come ci ha abituato la band.

La costruzione dei brani è un po’ più strutturata e meno basata su accordi basilari (ma efficaci). Si gioca molto di più sulle atmosfere dilatate, sugli effetti psych e su una voce più “umana” e meno filtrata. Tenete presente però che tutte queste osservazioni, in realtà, non sono altro che dettagli: la sostanza è sempre la stessa, ma la formula è stata raffinata. Per un gruppo del genere, la possibilità di cadere nel “già sentito” è sempre dietro l’angolo, ma la sua forza sta qui: portare avanti un discorso risultando sempre gradevole e personale.

8 è l’ennesima conferma che quella da protagonisti è una posizione che gli Ufomammut si sono meritati. Mentre buona parte della loro scena di riferimento (quella stoner doom) annega tra un riff rubato agli Electric Wizard e un “bong” qua e là nei titoli dei pezzi, i tre continuano per la loro strada, con una proposta musicale che in realtà non è catalogabile. Pur continuando a dire cose già dette, non stancano mai.