TRUE WIDOW
Io ho trovato il mio disco per l’estate, quello per starmene lontano da questo sole inutile, senza per questo mettere su gli Immortal e sognare fiordi per il ventesimo anno consecutivo. Qualche domanda, dunque, è un po’ troppo buona/indulgente, ma grazie a Dan Phillips siamo riusciti a tirare fuori comunque qualcosa di utile per inquadrare la band.
Sei ancora il compositore nella band? Ho letto che arrivi da Boston, ma la band è in Texas. Il Texas, adesso, influenza la tua musica? Paesaggio, clima, la gente…
Dan Phillips (chitarra, voce): Scrivo ancora la maggior parte delle canzoni. Però, pochi mesi fa, io e Nicole abbiamo fatto un concerto con lei a chitarra e voce, me al basso e una drum machine. Nell’andare allo show abbiamo scritto un po’ di canzoni insieme. Un paio di queste sono sul nuovo disco. Una versione di queste, ecco. Nicole, inoltre, è accreditata come autrice anche su un’altra canzone, qui. Vivevo a Boston quando ho scritto alcune delle canzoni del nostro primo album, ma io sono del Texas. E le canzoni che ho scritto a Boston non hanno davvero preso forma finché non sono tornato e ho messo la band insieme. Sono sicuro che il Texas abbia un impatto sulla musica, ma non penso sia nulla che si possa indicare chiaramente.
Tante band cambiano il loro stile e il loro sound, anche nello stesso album. Avendo ascoltato il tuo disco precedente, la mia idea è che voi stiate invece scolpendo sempre di più un sound specifico…
Penso che sia il modo in cui noi suoniamo, e basta. Non mi voglio ripetere, perciò cerco di tener fresca la musica. Le canzoni che scrivo a casa semplicemente prendono il sound della band quando ci troviamo assieme per lavorarci su. La musica è davvero molto semplice, e siamo sempre e solo noi tre, quindi forse sì, siamo incapaci di cambiare il nostro sound.
Amo la voce di Nicole Estill. Mi ricorda Jessica Bailiff. Bailiff è anche collegata al genere slowcore, dove molti indie kid cercano di infilare pure voi. La vedi come un’esagerazione? Un recensore una volta scrisse che i Wolves In The Throne Room erano una band shoegaze.
Anche io amo la voce di Nicole. La gente cerca sempre di mettere le cose dove le pare. Fa parte del gioco. Non sono certo di che cosa siamo. Abbiamo alcune canzoni lente, non so se questo faccia di noi una slowcore band. Per qualcuno sì. Ci hanno piazzato ovunque in termini di genere. Non è importante per me, quindi non ci ho riflettuto molto.
Ho visto delle somiglianze tra voi e i vecchi Cure, quelli di album come Faith, un disco triste e fantasmatico, con brani lunghi e reiterativi, oltre a riferimenti religiosi. Per voi il gruppo è un’influenza? O può esserlo stato per alcuni gruppi che per voi sono importanti?
L’unico disco dei Cure che abbia mai avuto è Kiss Me Kiss Me Kiss Me. L’ho preso quand’è uscito e di solito lo ascoltavo in cuffia quando andavo a dormire. Sono certo che ci siano alcune caratteristiche di questa band che si sono infiltrate. È passato molto tempo da quando ho “attivamente” ascoltato la band. Forse è il caso che ci torni su.
Un titolo come Circumambulation è anche collegabile al vostro stile musicale? Ti piace quello che Al Cisneros sta facendo con gli Om? Pensi che avete qualcosa in comune con loro? Ti consideri una persona religiosa?
Ho una spiritualità ma non mi definirei religioso nel senso tradizionale. Penso che il titolo del disco s’adatti alla musica e alla band. Gli Om sono grandiosi. Però non ho sentito i loro album più recenti, quindi non posso commentare per bene quello che stanno facendo. Mi piace la natura ripetitiva degli Om. Di sicuro è qualcosa che incorporiamo in ciò che suoniamo.
Questo non è un album solare, ma è perfetto per me quest’estate: perfetto quando vado al lavoro e il sole non è ancora alto e perfetto per meditare un po’ quando sono a casa dopo il lavoro. Quale è secondo te la situazione ideale per ascoltare il vostro nuovo lavoro?
Sono d’accordo. Penso sia grandioso in cuffia per una camminata o per un giro in bici. Penso sia buono per viaggiare, muoversi lungo un paesaggio. Suona bene pure in macchina, che è una situazione simile a quella delle cuffie, perché sei completamente circondato dalla musica. Per me le cuffie o l’autoradio sono la cosa migliore subito dopo suonare per davvero i pezzi con la band. È l’essere investiti dal suono degli ampli la prima situazione ideale.
Come siete entrati in contatto con Relapse? Sembra che la vostra band guadagni sempre più riscontri di uscita in uscita. Qual è stato il vostro segreto? Perseveranza? Trovare un sound personale? Suonare molto dal vivo?
Amico… chi lo sa… facciamo solo quello che facciamo e le cose sembrano sempre succedere al momento giusto. Penso che il segreto sia fare quello che è il tuo e basta. Il successo della band non ha niente a che fare con una nostro ipotetico piano. Per quanto riguarda Relapse… si sono presentati al momento giusto. Avevamo il disco pronto e lo studio prenotato. Loro si sono mostrati interessati a pubblicare l’album e noi abbiamo deciso che era una buona idea.
Scontatamente, ma devo chiedervi qualcosa sul vostro tour coi Baroness. Stanno bene ora dopo l’incidente? Com’era la chimica fra di voi?
Ci siamo divertiti un mondo coi Baroness. Il tour è stato troppo breve, così non abbiamo avuto proprio l’occasione di approfondire la conoscenza. Sembrano stare benissimo adesso.
Quali sono i vostri prossimi piani?
Abbiamo un tour completo negli Stati Uniti a Settembre assieme a Chelsea Wolfe. Sarà divertente. A parte questo, nient’altro di sicuro al momento. Ci piacerebbe fare l’Europa quanto prima. Siamo stati davvero bene l’ultima volta.