Lady Maru e Toni Cutrone a loro modo sono degli eterni combattenti, o almeno giocano consapevolmente a farcelo pensare nell’approcciare la loro musica storta, violenta e naïf (insomma, ci credono e non è poco). Quest’estate hanno fatto uscire un nuovo album, This Age (il terzo della loro carriera a intermittenza), con copertina “desertica” dell’illustratrice MP5, a conferma della voglia di dragare con convinzione tra quello che è rimasto nei detriti sparsi del noise contemporaneo, anche di certa elettronica rigorosamente cheap: suonini (la eco dei Crossover in “Despite”, con ospite David Lemoine degli amici Cheveu), il cantato robotico memore di certi B-52’s più ebeti (“Backwards”), lo sferragliare quasi patafisico dei Brainiac in “Moon Shaped”. Il secondo lato non è da meno con “Secret Place”, un deliquio chitarristico tribale che dà alla testa, e la teutonica e al contempo folle “I Just Care Of”, in pratica come musicare un ideale fumetto. Questa è un’età che contempla una forma di riciclo compulsivo nato da consapevoli tuffi nel passato musicale, cosi sembrano farci capire i due; come loro dovreste essere abituati ormai a bere cocktails dal gusto forte e dai colori accesi. In mezzo a tanto grigiore ogni tanto ci sta prendersi una sbornia di questo tipo.