TRANSIENT + BASTARD NOISE, Sources Of Human Satisfaction
Quattro anni fa vi abbiamo parlato abbastanza bene di una collaborazione tra un gruppo celebre nel powerviolence/grind e un nome importante del noise internazionale, quella tra i Full Of Hell e Merzbow. Nel 2018 vi riproponiamo una situazione simile con Sources Of Human Satisfaction, il disco che i Transient hanno registrato assieme ai Bastard Noise.
I primi hanno una buona fama in patria grazie a split con gruppi che girano bene (vedi gli Hummingbird Of Death) e un disco omonimo su Six Weeks, i secondi sono l’evoluzione dei Man Is The Bastard in un progetto con tematiche simili, nel quale la componente harsh noise rispecchia la quasi totalità del sound. La discografia a nome Bastard Noise è molto vasta: i lavori più celebri sono più vicini al suono della band madre (A Culture Of Monsters, Skulldozer), poi c’è un’enorme quantità di uscite “minori” (il ciclo degli Our Earth’s Blood e altrettanti ep/split) dedicate alla sperimentazione rumoristica. È molto difficile stare appresso alle line up che hanno dato vita a ogni produzione, anche se in diversi casi Bastard Noise vuol dire Eric Wood da solo, come succede qui.
Per quanto riguarda i Transient, nel corso della loro storia decennale hanno sempre proposto un grind moderno senza infamia e senza lode, che non ha mai emozionato granché ma che nel complesso non ha fatto nemmeno schifo. Lo stesso si potrebbe dire anche questa volta: il binario che percorrono è lo stesso, ma ogni tanto all’inizio o alla fine dei brani c’è qualche divagazione harsh ad opera di Wood (il quale, a dirla tutta, ha fatto di meglio nella sua carriera). Il pezzo che funziona meglio è quello in cui quest’ultimo è più presente, “Full Recovery”, che è anche il più strutturato.
Queste osservazioni, però, non devono far pensare a una vera e propria stroncatura. Sources Of Human Satisfaction nel complesso può piacere: non aggiunge niente a quanto i due nomi coinvolti hanno già detto, ma si fa ascoltare bene ed è anche molto scorrevole. L’acquisto, comunque, è consigliato a quei Wood-maniacs che non si lasciano perdere nessuna release col teschio dei MITB in copertina. Tutti gli altri possono anche passare oltre.