TOMB MOLD, Primordial Malignity
La svedese Blood Harvest Records è un’etichetta di qualità: vinili curatissimi, grafiche cariche di morte e gruppi marci ed estremi come i canadesi Tomb Mold, progetto nato dalle menti di Max Klebanoff e Derrik Vella. Loro pensavano giusto di registrare qualche demo, poi però, visti i riscontri incoraggianti (sempre Blood Harvest ha ristampato questi demo), hanno deciso di realizzare un full length per placare la sete di nefandezze dei fan. Mai scelta fu più saggia, perché Primordial Malignity è un bagno di sangue dall’inizio alla fine: riff abrasivi, voce gutturale e vomitata, drumming forsennato e su tutto quell’odore di selvaggia brutalità intinta nel calamaio dello schifo e della degradazione più assoluti. Il death metal dei Tomb Mold pesca a piene mani nella tradizione finlandese dei primi anni Novanta, un nome su tutti quello degli storici Purtenance. Cavalcate furibonde, stacchi spezzacollo, ripartenze assassine. Un olocausto sonoro. Come il titolo suggerisce, qui siamo a livelli di violenza primordiale, non si guarda in faccia niente e nessuno. Traspare il male nella sua forma più aberrante, la pura malvagità del distruggere tutto ciò che ci si trova davanti. La registrazione è volutamente lo-fi, ma allo stesso tempo fa risaltare quello che i Tomb Mold vogliono fare: annientarci. Olezzo di carne in decomposizione. La morte. Assolutamente consigliati.