TOMAS JÄRMYR, Entrails
Noto ai più per la militanza in compagini storiche quali Motorpsycho e i nostrani Zu, Tomas Järmyr ha costantemente affiancato al ruolo di batterista classico quello di raffinato ricercatore di area avantgarde. Prova tangibile di tale attitudine è riscontrabile nelle varie collaborazioni attivate con il sodale Kristoffer Lo (Yodok, Sunswitch) e ancor più nei progetti che hanno visto coinvolto Dirk Serries (The Void Of Expansion, Yodok III). Ed è proprio il belga a essere chiamato in causa per occuparsi del mastering di Entrails, disco che sancisce il debutto solista del musicista norvegese.
L’album è un’unica traccia interamente realizzata utilizzando un set di soli piatti, un itinerario immersivo nel corso del quale si alternano progressioni risonanti, che esaltano le caratteristiche acustiche del metallo, e distese di suoni di impronta ambient. Sperimentazione ritmica e drone music risultano intersecate in un flusso altalenante, che dosa con misura incremento e stasi, disegnando un paesaggio cangiante orientato a innescare una risposta emozionale in chi ascolta. È soprattutto nei segmenti in crescendo, nel raggiungimento del climax che l’abilità esecutiva di Järmyr è efficace, strutturando un ambiente percussivo avvolgente e carico di pathos.
Una prima prova pregevole: questo non è una sorpresa, vista l’esperienza acquisita da Järmyr negli anni tra improvvisazione, attività dal vivo e percorsi condivisi con artisti di assoluto livello.