TIRZAH, trip9love…???
Tirzah Mastin, in arte semplicemente Tirzah, se ne è uscita con uno dei dischi più belli dell’anno, a sorpresa, lo scorso 5 settembre (il formato fisico è in arrivo il 17 novembre su Domino).
Alle spalle la gavetta nei circuiti grime, dubstep e garage UK, così come i featuring al microfono per Tricky e SBTRKT, con trip9love…??? Tirzah rinnova la folgorazione che ci aveva colto con il primo album del 2018, Devotion, seguito nel 2021 da Colourgrade. Il disco è infatti il terzo, per lei, sulla lunga distanza, a un decennio dai primi passi mossi con l’ep I’m Not Dancing, e la produzione è affidata ancora una volta all’amica d’infanzia Mica Levi, che, nel frattempo, è diventata una “star di culto” grazie al suo eccezionale lavoro nel campo delle colonne sonore. Stavolta le due schive e umbratili musiciste inglesi, fedeli da sempre a un approccio ruvidamente DIY, si sono chiuse nel proprio guscio a rimpallarsi input, a costruire una meravigliosa “povera creatura” da accudire con cura: trip9love…??? è stato composto e registrato nelle loro abitazioni, a South East London e nel Kent, in un flusso pezzo-dopo-pezzo che rende l’ascolto un unico organismo pulsante.
Questo iter procedurale atipico rispecchia l’effetto indotto dalla fruizione. Undici brani, trentatré minuti da mandare in loop. È dai loop di pianoforte, d’altronde, che scaturisce il tutto. Loop adagiati sui beat, a ripresentarsi qui e là con variazioni narcotiche, come un filo d’Arianna in un labirinto minimal R&B nel quale perdersi a ogni giro, tra distorsioni urban e una vulnerabile voce di seta a prendere di petto “poesie” – così definite – incentrate sul tema dell’amore, reale o immaginario che sia. Impossibile scegliere dove soffermarsi, se sulle scansioni ritmiche di “Promises”, sui goticismi di “u all the time” o sulle corde elettriche che friggono sotto “Stars”. I nostri cuoricini si intrippano in questa sublime melma di disagio post-trip hop.