THY DARKENED SHADE, Liber Lvcifer I: Khem Sedjet
Sostanzialmente una one man band greca, ma con un cantante e un turnista alla batteria, Thy Darkened Shade esiste dal 1999, ma ha pubblicato solo due album, cioè l’esordio e questo Liber Lvcifer I: Khem Sedjet che sta facendo parlar bene di sé in rete. In effetti ci sono un sacco di pregi che dovrebbero bastare e avanzare per far contento chi ascolta black metal: c’è il famoso feeling, ma anche varietà e tecnica sopra la media, ci sono melodie che portano tutti a fare il paragone coi Dissection (si trova anche una dedica a Jon Nödtveidt) e in alcuni frangenti qualche influenza thrash anni Ottanta, infine persino i cori solenni (e un po’ pacchiani) e le tematiche occulte (“Khem”) di cui non so nulla. Addirittura, una rarità nel genere, il basso ha una sua personalità. Se lo scream fosse stato più potente, chissà quanti votoni sarebbero fioccati. Liber Lvcifer, insomma, non è un album black con un riff a pezzo, perché qui ci sono cambi di tempo improvvisi che richiedono ogni volta un’idea diversa, ma il bello è che c’è anche sufficiente gusto per non slambricciare tutto. Altri difetti? Dura quasi un’ora e venti, quindi dopo un po’ si capisce il gioco e si cominciano a sentire una volta di troppo alcune soluzioni, inoltre mancano uno o due brani che svettino sugli altri e lascino la cicatrice su chi ascolta. Qualcuno si è già accorto di questi limiti, ma la sensazione è che in molti se ne fregheranno e si berranno tranquillamente questo bicchiere quasi pieno.