THROANE, Derrière Nous, La Lumière
Born because nothing has to stay in the Throat, the Throne of every knots, of what strikes in the whole body.
Storicamente, tutti i rituali si basano sull’utilizzo del corpo. In genere la parte del corpo a essere protagonista di un rituale sacro è la mano. Con le mani ci si fa il segno della croce, simbolo di sofferenza e resurrezione nel Cristianesimo. In Giappone il rito dello Yubitsume consiste nel tagliarsi le falangi del mignolo per espiare la colpa di gravi scorrettezze compiute verso qualcuno. Non solo, fin dalle prime pitture rupestri si capisce che le mani sono state al centro di veri e propri culti: in una caverna a Gargas sono state trovate rappresentazioni di un rituale magico che consisteva nel legarsi una o più falangi, allo scopo di allontanare “il male”.
Un altro rituale che si è evoluto e modificato nel corso dei millenni vede protagonisti i denti e la loro conservazione. I denti personali venivano considerati provvisti di una loro energia vitale, quasi immortale, e di conseguenza venivano custoditi. Questo derivava anche dal fatto che si riteneva che forze malvagie potessero colpire la loro vittima utilizzando una parte del suo corpo. Inoltre, i denti degli altri, uomini o animali che fossero, venivano conservati per assorbirne la forza.
L’ultimo elemento che voglio esaminare è la gola, ritenuta uno dei punti fondamentali del corpo, perché grazie ad essa svolgiamo funzioni vitali come respirare, mangiare e parlare. Metaforicamente, poi, la gola è il luogo in cui sono concentrati “i nodi”, ovverosia le nostre ansie, le nostre angosce o paure.
Questa lunga premessa è stata necessaria per poter capire a fondo quest’album, in quanto la mente creativa che si cela dietro questo progetto è Dehn Sora, un visual designer di grande talento che ha collaborato con alcune delle band più interessanti del panorama musicale europeo (Amenra, Ulver, Blut Aus Nord…) e che sta dietro anche ad altri progetti musicali di altissimo livello come Treha Sektori e Ovtrenoir. L’artwork di Throane, infatti, è caratterizzato dal corpo nudo di un uomo e gli elementi sui quali viene concentrata l’attenzione sono proprio mani, denti e gola. Il disco, quindi, non dev’essere preso solo come un’esperienza musicale, piuttosto come un’esperienza mistica e sacrale e proprio per questo è difficile parlarne dividendolo in pezzi. Le sette tracce che lo compongono definiscono uno scenario disperato, caratterizzato da chitarre discordanti e urla strazianti. Sono gli stessi titoli dei brani a suggerirci che la tematica principale dell’album è indagare il buio che ci circonda, la sconfitta che regna sovrana nelle nostre esistenze, la sofferenza nella quale siamo relegati in questo mondo. L’intero lavoro sembra essere un esperimento emotivo, un manifestarsi in musica di un insieme di sensazioni che Dehn Sora vuole trasmettere a chi ascolta, avvolgendolo completamente. L’oscurità che impregna i brani, costruita a partire da riff ripetitivi rotti da armonie occasionali, urla soffocate e strutture frammentarie, determina una condizione di angoscia in chi ascolta.
Tornando al simbolismo, pensiamo all’unico video ufficiale finora rilasciato e che accompagna il brano “Un Instant Dans Une Torche”: lo stesso uomo rappresentato sulla copertina compie il gesto del taglio della gola con le dita, impiegando l’intera durata della canzone per portarlo a termine. C’è quindi una psicologia in Derrière Nous, La Lumière, una psicologia che indaga la morte, la sua lenta inesorabilità. Ma lo fa con una raffinatezza unica, quasi sognante. È difficile ascoltare il disco nella sua interezza e non uscirne turbati. La traccia che gli dà il nome potrebbe essere presa a manifesto: una litania che continuamente alterna fasi ambient a esplosioni violente e spietate, come se Dehn volesse provocare profondi tagli nel nostro animo, dar loro il tempo di cicatrizzarsi e poi tagliarci di nuovo, sempre lì, nello stesso punto, creando solchi sempre più profondi e dolorosi.
Un album molto personale, introspettivo, quasi inaccessibile per chi non è disposto ad accettare la tragedia di doversi inginocchiare innanzi al Trono della Sofferenza, lasciando la luce, e quindi la speranza e la vita, alle sue spalle.
Derrière Nous, La Lumière è prodotto da Debemur Morti, una garanzia nel campo del black metal. Per me è uno dei dischi dell’anno, nonché un lavoro che ci dimostra ancora una volta come la scena black metal d’Oltralpe si stia imponendo grazie a innovazione e altissima qualità.