THREELAKES & THE FLATLAND EAGLES, War Tales
War Tales racconta le mille sfumature di chi le guerre le fa e di chi le subisce. War Tales racconta della luce e del buio. Dove puoi nasconderti, ma dove poi rischi di non trovarti più. La descrizione via press release del primo disco sulla lunga distanza della creatura di Luca Righi rappresenta abbastanza bene le emozioni che si riverberano dai pezzi di War Tales. Si tratta davvero di racconti di guerra, della merda senza fondo che comporta e che mai vorrei comprendere per davvero in prima persona. Ancora Andrea Sologni (Gazebo Penguins) alla produzione, i Flatland Eagles sono sempre Raffaele Marchetti, Lorenzo Cattalani, Marco Chiussi e Paolo Polacchini. Il linguaggio sonoro utilizzato è quello del folk destrutturato e privo di compromessi, lo stesso mostrato finora nei vari ep e nei pezzi sparsi su compilation. La dimensione acustica, però, è resa ancora più esangue, ad esacerbare l’amarezza di quelle che possono essere anche guerre personali o battaglie combattute senza sconti, ma comunque perse. La composizione è sempre di qualità, le soluzioni d’arrangiamento mature ed espressive, mentre a livello testuale si mescolano momenti e personaggi storici (Hank Williams), posti lungo la sottile linea di demarcazione tra paradiso e inferno (globali quanto personali). Qualche eccesso di melodramma non rovina per nulla l’epica scura di una foto di guerra, che tante lacrime e sorrisi racconta tramite il folk e la sua universalità. Vibrante.