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THE WALRUS, Hanno Ucciso Un Robot

Hanno Ucciso Un Robot

Fresh-pop.

Passaggio alla bolognese Garrincha per il quartetto di Livorno. Dopo un disco d’esordio ─ era il 2008 e cantavano in inglese ─ allargano gli orizzonti con l’inserimento alle vocals di Marta Bardi, e fanno centro. Non aspettatevi grandi rivoluzioni, sia chiaro, però i ragazzi ci sanno fare, anche perché impostano un discorso semplice: novelty song dura e pura, colorata e sottilmente malinconica. Musica per adolescenti svegli, insomma, impostata come fosse una colonna sonora dei loro pomeriggi al sole al parco a sognare il primo viaggio all’estero. Dicevamo della musica: dinamiche r’n’r spesso convulse, con le chitarre e la tastiera che la fanno da padrone, mentre il drumming è fin troppo impalpabile; le voci, infine, s’intrecciano in un lavoro comunque felice sulla melodia. Il connubio girl-boy funziona (da menzionare la festa shoegaze di “Signorina Delirio”), ma confessiamo di apprezzare di più questo lavoro nella sua coda finale, quando Marta assume il comando della “baracca” e nella buona “Shirley Temple” s’intravedono bagliori indie come di un’Anna Calvi rilassata. L’ottica generale è calibrata nell’impianto-tipo “canzone melodica italian-style”, ma con suoni dal tiro anglosassone, vedi “Lento Erotico”, dove sembra di ascoltare una chanteuse di pianobar che ha finalmente smesso di frequentare noiose festicciole studentesche.

Lo ripetiamo, quindi: Garrincha è un posto dove cercare piccoli autori che cresceranno. Lo dimostrano anche The Walrus, e il finale con voce filtrata di “Non Puoi Fare Finta” ci dice già qualcosa: come dei Subsonica in tiro “contemporaneista”, senza la spocchia che di solito li contraddistingue. Auguri ragazzi.

Tracklist

01. Macchina Volante
02. Così Diverso
03. Specchio
04. Sogno
05. Signorina Delirio
06. Ma Hollywood Non Imparerà Mai
07. Shirley Temple
08. Dai Con La Vita
09. Lento Erotico
10. Il Tipo Giusto
11. Non Puoi Fare Finta