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THE OLD WIND, Feast On Your Gone

Feast on your gone

Tomas Liljedahl (cantante dei Breach) torna sulle scene dopo un periodo buio e vari problemi irrisolti, per una sorta di terapia al cui interno esprimere e dar forma alle proprie angosce. Nelle stesse parole del cantante, Feast On Your Gone è un disco brutto, un insieme fastidioso di sentimenti primordiali per cui fare ammenda e di cui liberarsi. The Old Wind era nato come studio project e solo in seguito Tomas ha provato il desiderio di condividere con altri musicisti questo percorso e ha voluto al suo fianco altri due ex Breach (Quintana e Andersson), Robin Staps (The Ocean) e il batterista Karl Daniel, così da mutare un viaggio solitario in una vera e propria band in grado di suonare dal vivo. Questa in breve la genesi e le motivazioni di un discorso che si muove sulle linee guida di un postcore dilatato e sofferto, ricco di partiture strumentali e di crescendo avvolgenti, con in sé qualche richiamo al passato (ma siamo lontani da quella voglia di stravolgere le regole del gioco) e soprattutto molta voglia di andare oltre e guardare avanti, partendo dalle ferite che ci si porta dentro. Il riff che apre l’omonima The Old Wind e il suo avanzare tra infrangersi di note e linee melodiche ricche di pathos rappresentano il riassunto perfetto di un debutto in continua tensione tra personalità e rimandi al già noto, eppure sempre generoso quanto a emozioni condivise con l’ascoltatore. Sull’onestà intellettuale di questa terapia in note e sulla sua istintività c’è poco da dubitare, così come sulla riuscita del risultato, ciò che manca ancora è la zampata che ci si aspetterebbe da un simile dna, quel quid in grado di portare la formazione ad un livello superiore e rendere la sua scrittura immediatamente riconoscibile e capace di reggersi in piedi senza aiuti esterni. Per ora, però, si può rimandare l’esame finale e godersi un percorso che non fa rimpiangere il tempo dedicato all’ascolto. Se questa è la merda che Tomas si portava dentro, ben venga la sua decisione di condividerla con gli ascoltatori.

Tracklist

01. In Fields
02. I’m Dead
03. Raveneye
04. The Old Wind
05. Spears Of A Thousand
06. Reign