THE NENT, Vulner [+ full album stream]
Vincenzo Gagliardi abita a Berlino e The Nent è il suo progetto personale, che unisce una parte musicale e una visiva. Ha già suonato in giro coi Phurpa (che presumo abbiano mandato il suo curriculum alla Cyclic Law) e – lavorando in uno degli organi vitali d’Europa – ha potuto aprire per Pact Infernal, Island People, Abul Mogard e anche per Fennesz. Vincenzo è un “batterista aumentato”, un tipo di musicista che non è più così raro vedere in giro: parte dal suo set di percussioni, ma – grazie all’aiuto più o meno massiccio della tecnologia – è in grado di crearsi da solo intorno dei suoni che lo accompagnino nel suo viaggio. Come diversi suoi colleghi, punta sulle atmosfere e non sul ritmo, più sullo svolgere un rito che far muovere, cerca la tensione e non il lasciarsi andare. È strano, perché per essere su Cyclic Law somiglia di più ai Raime (quelli di Quarter Turns Over A Living Line), ad Haxan Cloak, a Roly Porter o agli ultimi Emptyset che a Raison D’Être, ma queste sono solo alcune delle influenze che emergono: mi vien da scrivere che ha ascoltato tanta musica “scura” uscita negli ultimi anni, che sicuramente ha un’idea di cosa sia il dark ambient di matrice industrial, ma che allo stesso tempo ha familiarità con tutti quei progetti (ex dubstep, ex drum’n’bass, ex techno) che sono usciti dal club per dedicarsi a drone, ambient e generi confinanti. Meno strano, visto che il suo è uno spettacolo audio/video, che in alcuni momenti sembri – anche a livello di pulizia dei suoni – di sentire la colonna sonora di un thriller. Il gioco di Vincenzo in queste tracce sembra essere quello di creare un climax ascendente senza mai giungere all’ovvia esplosione, siccome però questo è appena il suo ep d’esordio (venticinque minuti), è un po’ troppo difficile capire quale sia la sua reale impostazione e cosa voglia fare da grande, ma sembra davvero promettente.