THE GROUP, The Feed-back
Attesissima ristampa questa, in vinile con incluso cd, a opera dell’italiana Schema, che rimette sul mercato (opportunamente rimasterizzato dai nastri originali) uno dei lavori più ricercati da appassionati e collezionisti.
Dietro The Group si celavano Bruno Battisti D’Amario, Mario Bertoncini, Walter Branchi, John Heineman, Egisto Macchi, Ennio Morricone, Renzo Restuccia, e va subito detto che riuscirono a metter su uno dei migliori esperimenti in musica degli ultimi quarant’anni e passa. Premesso che rimane disco difficile da comprendere appieno se non si conoscono gli interessanti percorsi di quello che poteva definirsi “gruppo aperto” (già Gruppo Di Improvvisazione Nuova Consonanza, molto attivo tra i Sessanta ed i Settanta), va registrato il fatto che i risultati rimangono a tutt’oggi sorprendenti, a maggior ragione a distanza di molti anni, compresa la notevole copertina “meccanico-aliena”, opera di Franco Nonnis, artista a tutto tondo e sodale di Franco Evangelisti, quest’ultimo fondatore e “uomo ombra” del Gruppo, oltre che autore delle note di copertina di questo disco. La parte ritmica la fa da padrona, cosi come l’uso dei feedback chitarristici e quel modo di lavorare sulla melodia (nella prima, omonima traccia regna la tromba inquieta di Morricone), ma a un certo punto la composizione assume forme funk piuttosto febbrili. “Quasars”, dal canto, suo pone ancora l’accento sulla parte percussiva e – come già avete trovato scritto altrove – anticipa i Can ed i Neu!, mettendo in pratica una sorta di suite dai toni più che sinistri: il break centrale, ad esempio, sa davvero di “cinema”, di quello meno allineato (e non potrebbe essere altrimenti, visto chi ci suona), mentre la chiusura torna su ritmiche folli grazie al decisivo apporto di Restuccia (che spadroneggia parecchio), poi il pezzo sfuma. Il secondo lato ospita la lunga “Kumâlo”, ancora più articolata, con inserti che mescolano atmosfere orientaleggianti (c’è pure un sitar) e cambi di ritmo improvvisi. Sostanzialmente questa è la composizione più complessa e criptica delle tre: fanno capolino quelli che somigliano a dei campionamenti ante litteram e a un certo punto sembra quasi di ascoltare una bossa nova dall’anima “demoniaca”. Avrete capito che stiamo parlando di un disco al quale non è facile approcciarsi, ma se siete dei curiosi innati e avete a cuore la storia della migliore musica popular (e colta) del nostro Paese, da questa pubblicazione dovete assolutamente partire. Dopo, credetemi, non sarete più gli stessi.
Tracklist
Lato A
01. The Feed-back
02. Quasars
Lato B
01. Kumâlo