The Descent dei Pact Infernal e i remix di Lucy

HOROLUCYPACT-Artwork

Di rado ci capita di recensire dei remix e non abbiamo mai avuto a che fare con Samurai Horo, suddivisione “sperimentale” di Samurai Music di Geoff Wright, che predilige le sonorità drum’n’bass. Si tratta dunque di un volo di ricognizione, dovuto alla curiosità destata dal disco “sorgente”: The Descent [Chapter I] del collettivo anonimo (al momento) “Pact Infernal”, è ispirato dall’Inferno di Dante e mette in musica le prime 4 tappe del più famoso viaggio di tutti i tempi (il Limbo e i tre gironi dei lussuriosi, dei golosi e degli avari e prodighi). Si tratta di un dark ambient costruito da persone che con tutta probabilità non hanno collegamenti forti con i numi tutelari del genere (hanno curato un podcast per l’etichetta in cui mi è sembrato, in mezzo alla techno, di riconoscere i Phurpa e Haxan Cloak, quindi roba “nuova”): non c’è il drone che draga il terreno, ma più un ritualismo primitivo ricostruito con le macchine, affascinante e forse solo un po’ troppo leccato. Lucy, cioè Luca Mortellaro, cioè l’etichetta Stroboscopic Artefacts, sembrerebbe essere rimasto molto colpito da questo primo vagito dei Pact Infernal e si è proposto di remixarlo in due maniere diverse, prendendo pezzi da tutte e quattro le tracce e calandoli in un solo continuum per volta: il cosmic remix è caratterizzato da un battito molto potente e come logico incalzante, ma è come se lo sentissimo fuori dal club, così che giunge attutito anche se si capisce che dentro sta facendo i disastri. L’unione con gli elementi ambient presi da Pact Infernal mi ha fatto pensare alla dub techno. Il subterranean remix, invece, è meno aggressivo e più sinistro, quasi allineandosi all’impostazione mezza rituale/tribale dei brani di partenza, pur se alzando – inevitabilmente – la frequenza delle pulsazioni.

Si direbbe una storia interessante, vedremo i prossimi capitoli e i prossimi, ineluttabili remix.