THE BONE MACHINE, Sotto Questo Cielo Nero
L’errore più grossolano sarebbe catalogare i The Bone Machine come la solita band revival a cavallo tra garage e rockabilly, il solito menù per nostalgici di un’epoca che non hanno vissuto se non al cinema o peggio in televisione, perché gli autori di Sotto Questo Cielo Nero sono dei veri bastardi in grado di pescare a mani piene nella fogna del rock’n’roll più mefitico e corrosivo, sempre in corsa sull’autostrada del tempo per rubare da ogni decennio e da ogni stile il nucleo marcio e impermeabile a qualsiasi appeal fighetto o commerciale, per risputarlo sull’ascoltatore nella forma di una miscela tanto instabile quanto personale. Se, poi, lungo le dodici tracce non riuscirete a percepire l’enorme distanza che separa i Bone Machine dalle altre mille band tutte mossette e standard ormai usurati, la loro anima genuinamente punk e ostinatamente ribelle, vorrà dire che qualcosa è andato storto nel vostro corso di laurea in rock’n’roll, perché qui è tutto meravigliosamente sbagliato nel senso più lusinghiero del termine. Pensate per un attimo ai poliziotti che entrano al Blue Oyster Bar in Scuola Di Polizia, ai collegiali W.A.S.P. di Animal House che portano le ragazze nel locale per soli neri, insomma: concentrate i vostri pensieri su qualsiasi situazione esemplifichi nel miglior modo la consapevolezza di essere capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato e avrete l’idea di cosa troverete qui dentro. Sotto Questo Cielo Nero è il blues suonato nelle baracche lungo il fiume, il surf per “locals only”, il western per cacciatori di taglie, servito a tavola con un bel ghigno poco rassicurante da un Tom Waits ubriaco, così tanto per togliere ogni scampolo di serenità dal vostro sguardo.
Tutto quello che avete letto finora, inutile dirlo, su queste pagine diventa il miglior viatico possibile per farsi adottare e consigliare caldamente. In caso di dubbi persistenti, date un’ascoltata fino in fondo, senza tentennare e senza fuorvianti pregiudizi di sorta: se alla fine del disco sarete ancora impassibili, potete star certi che l’Inferno non reclamerà mai la vostra anima. In caso contrario, lasciatevi andare ad ululare alla luna coi Bone Machine, pronti a partire verso Tijuana e le sue notti proibite.