THANATOS, Not All Who Wander Are Lost
Thanatos è il progetto del giovane (molto giovane) italiano Jacopo Fanò, da qualche mese arrivato, con questo suo primo lavoro compiuto, presso la No Remorse Records di Gibilterra.
Lo spazio attorno a Not All Who Wander Are Lost è quello di un ambient köneriano (accostamento da prendere con le dovute distanze, dato il divario d’esperienza) brullo ed austero, sulle cui strutture sonore si abbattono tumultuosi drone a scroscio.
Col senno del poi sarebbe forse stato meglio concentrarsi su un numero minore di brani, portandoli a compimento in modi maggiormente diversificati. L’impressione, infatti, è quella che si sia arrivati a fine disco (“Bora” e “The Echo Of What Once Was”) con un po’ troppo affanno creativo. A complicare la situazione, probabilmente, ci si è messa un’eccessiva fretta nello svolgere i climax: quella che dalla copertina sembrerebbe una solenne messa sepolcrale diventa un farfugliare a qualche tomba senza nome. Peccato, perché in “Withering” i conti sembrano tornare già di più. Non bisogna comunque preoccuparsi: come s’accennava, Jacopo è giovane e dimostra già una buona padronanza dei propri mezzi (l’unico strumento impiegato è una chitarra sulla quale è stato operato del sound process). Occorre solo – dato che di tempo ce n’è a volontà – fermarsi e guardare con più attenzione attorno e se necessario fare anche dei passi indietro, in fondo – come suggerisce il titolo – non tutti quelli che vagano sono persi.