TEVERTS, Towards The Red Skies
Classico power trio dedito a uno stoner roccioso, i Teverts da Benevento offrono sei brani dai quali di volta in volta viene fuori un background differente, sia esso il doom, la psichedelia o persino il postmetal e il crossover, il tutto senza snaturare un tratto che li tiene saldamente legati ai propri numi tutelari e al linguaggio prescelto, con ovvi richiami a Kyuss, Fu Manchu, Orange Goblin… Se, da un lato, questa precisa scelta di campo rende Towards The Red Skies un lavoro di genere che non fa nulla per mascherare la propria indole, dall’altro, proprio le già citate strizzate d’occhio a stili differenti, seppure sempre dislocati in territori contigui, permettono al disco di scorrere senza intoppi e aggiungono quelle spezie che insaporiscono il piatto quanto basta per lasciarsi apprezzare. Che i tre ci sappiano fare è evidente, così come traspare la conoscenza della materia, del resto sono in giro da dieci anni e questa non è la loro prima uscita, ma tutto questo non basterebbe se ad affiancarli non si trovassero una buona personalità e la capacità di mettere bene a fuoco i brani in fase di scrittura, permettendo loro di fare centro e ficcarsi in mente sin dal primo ascolto. Un esempio lampante è proprio la title-track, in cui vengono fuori la potenza e la già citata capacità di inglobare nella formula ingredienti disparati (a dir poco spiazzante la sfumatura crossover nel cantato e nel groove), il tutto al servizio di un disco che ancora una volta impedisce di chiudere la bara e ribadisce la vitalità di una scena da molti data per spacciata anzitempo. Finché ci saranno band come i Teverts, che vanno oltre la mera ripetizione e tentano di aggiungere del proprio, non ci sentiamo di chiudere la porta.