TESTING VAULT, The Disintegrator

Testing-Vault1

Fra i tanti progetti di Daniele Santagiuliana, Testing Vault è sicuramente quello più gradito, quello dalle sonorità aggressive ma morenti, quello che incidendo la corteccia cerebrale risveglia e amplifica quegli stati neurologici dormienti, riconducibili per certi versi a disturbi da personalità bipolare. The Disintegrator nasce come dedica a Rozz Williams e al suo doppio album Wound Of Exit, pubblicato coi Premature Ejaculation prima di suicidarsi nel 1998. È un box-set contenente quattro ore di death-noise ossessivo che portano a sbalzi repentini d’umore, allo sfilacciamento della carne e, infine, alla disintegrazione dell’anima, al pari di una lenta e inesorabile discesa tra gli inferi, suddivisa in sei fermate come fosse una cruenta via crucis, agonizzante e autodistruttiva. Per scardinare le paratie stagne dei meandri più oscuri e nascosti della mente, l’ascolto va integrato sbirciando ogni tanto lo splendido libro incluso nel lavoro, comprensivo di testi e immagini di autori vari che vanno dal macabro al perverso, dall’esoterico all’enigmatico: messaggi subliminali o suggerimenti che serviranno per comprendere la realizzazione di questo lavoro, scaturito da un sogno premonitore e ispirato dai Canti Di Maldoror. The Disintegrator non è un’opera omnia descrittiva del personaggio, di certo è una testimonianza del suo genio creativo e del depressivo transito nel palcoscenico post-industrial.

The Summoning

– Cavities
– Woe
– Field Of Death I
– Motion (Lack Of)
– Human Face Reproduction
– Patent Truth

… that your soul would not be
that monstrous tubular beast
that we saw rising in front of the exit door

Un’introduzione cavernosa delinea il perimetro della porta d’ingresso, si è pronti a varcare la soglia del non ritorno, storditi dall’acre odore della disperazione. Appesantiti da lunghe catene d’acciaio legate alle caviglie, che ci provocano sanguinolente escoriazioni, tracciamo nel frattempo un desolante sentiero, una specie di doloroso calvario.

Manifestation

– Mouth Opening
– Thick Walls
– Cylindrical Tunnels
– Interjections
– I Bring A Message
– Disorder

It is not my first time here,
ghosts are long, thin and full of filaments…

Autoflagellazione, ecco palesarsi i demoni interiori in tutta la loro orripilante immagine e crudeltà. Si incomincia a sentire il puzzo velenoso dello zolfo, l’atmosfera è sempre più buia, le pareti del corridoio infernale sono incandescenti e si liquefano fino a che non si sprofonda in un atrio putrido dove il corpo verrà smembrato e le ossa, accatastate l’una sull’altra, serviranno da pasto ai guardiani dell’anima.

Massacre

– Cerebral
– Captured
– Suspended
– Severed Faces
– One More Living Being
– Documents
– The Blue Head

… killing every symptom of life below them,
and causing a great silence

Avrei potuto inserire una qualsiasi delle tante illustrazioni presenti all’interno del libretto. Le sonorità si fanno sempre più cupe e minacciose. Il rumore del fuoco e delle fiamme, la cenere bollente che satura l’aria privandola delle ultime molecole di ossigeno, rendendola irrespirabile ed elettrizzata. Dannazione! Zittite quei maledetti corvi assassini, è il silenzio il principale attore.

Vasilij Vereščagin, Apoteosi della Guerra (1871)

apoteosi-della-guerra

Autopsy

– Despair Of The Plague
– Passage
– Corner
– Opaque
– Condemned
– Forceful Acting
– Malediction Of The Trunk

I’m tender as a mirror

E così, privi di essenza materiale, sono i fantasmi del passato a fronteggiarsi rivendicando e maledicendo gli atti di autolesionismo psichico, fino a quando un sordo boato li fa tacere per sempre, interrompendo la macabra sinfonia di quelle grida.

Destruction

– Old Human Story
– Enact And Experience
– Shrieking Lump
– Whirl
– Inscribed (Field Of Death II)
– Resonance
– Black Meat Hole

The butcher needs his meats.
Death does not exploit.
Death only harvests.
Your death will birth maggots

Morte cerebrale. Il corpo è inerme e informe, somigliante a quello di un burattino a cui hanno mozzato le braccia e le dita dei piedi. Dolore, freddo, paura e poi ancora dolore.

Decaying

– Manifested
– Incompetent
– Forceps
– Cease
– The Chorale Machine
– The Mannequin
– The Plague Is Here

Time, perhaps time, will echo the memory
of a fortunate life.
Death, perhaps death, will tolerate the splinter
and the cut of the knife.
Death, voluntary death
Death, voluntary death
Death, voluntary death

Preso nella sua interezza, The Disintegrator ha molte similitudini coi Christian Death, tanto che nella canzone e soprattutto nel titolo “Mors Voluntaria” – della quale potete leggere alcuni versi appena sopra – è nascosto il significato di questo lavoro. Il cofanetto è dichiaratamente ispirato (almeno a livello sonoro) all’ultimo disco dei Premature Ejaculation, ma è quella componente marcia, malata e insana del compianto e mentore Rozz Williams che lo trasforma in un viatico suicida che ha come scopo ultimo quello della Morte.

Precisiamo che le citazioni non sono mie, bensì sono prese da testi contenuti all’interno del libretto, nel tentativo di decifrare il messaggio dell’artista dando una personale interpretazione, con la speranza di esserci riuscito. Box-set limitato a cinquanta copie numerate a mano, se non avete ancora trovato un buon regalo per il prossimo Natale, adesso non avete più scuse.