TERENCE FIXMER, Force EP

Terence Fixmer è tra i primi (se non il primo) ad aver contaminato la techno con le sonorità EBM. Il caso scoppiò quando la International Deejay Gigolo Records di DJ Hell gli pubblicò il suo Muscle Machine, album che sarebbe diventato il canone di quella che da lì in poi sarebbe stata chiamata Techno Body Music. Buona parte delle oltre cinquanta uscite dell’artista portano il marchio Planete Rouge Records, l’etichetta che ha fondato a Lille nel 1998. In carriera ha adoperato alias usa e getta, collaborato con gruppi dalla vita altrettanto breve e remixato brani di artisti di grosso calibro quali Depeche Mode e Nitzer Ebb; proprio con Douglas McCarthy ha dato vita al duo Fixmer/McCarthy, ad ora il suo progetto più blasonato e duraturo. Negli anni, in studio e dal vivo, Fixmer ha esplorato innumerevoli risvolti del genere che ha contribuito a creare, senza perdere quell’approccio sperimentale e quella predilezione per le sonorità tenebrose e industriali che da un ventennio a questa parte caratterizzano il suo output. Industriale e tenebroso sono aggettivi che ben descrivono lo stile di Ostgut Ton, che nel 2016 ha pubblicato Beneath The Skin. Quest’anno bissa con Force EP, che rispetto alla techno monolitica e corrosiva del predecessore presenta quattro brani dalla maggior varietà stilistica.

La title-track comincia in medias res con una sorta di olifante sintetico: qui il produttore fa ciò che sa meglio, ossia techno adatta ad una fabbrica abbandonata, con una linea di basso ossessiva rinforzata da grida raggelanti che compaiono nel mix all’improvviso. “Sidewalk” è una traccia scheletrica che si appoggia su una melodia decadente, reiterata fino alla sua conclusione e accompagnata da una ritmica precisa ed essenziale. La morbida “Melting Planets” imprime una svolta inaspettata al disco, con atmosfere rade dal sapore quasi detroitiano; il kick vivido di questo brano è un piccolo capolavoro di sound design. “Striking Patterns” è probabilmente il momento più suggestivo dell’uscita: percussioni austere, fiammate di rumore e un sintetizzatore criptico si mescolano per creare un’atmosfera aliena e sottilmente inquietante.

In attesa di un seguito dal respiro più ampio, Force EP mostra ancora una volta come Terence Fixmer sia in grado di confezionare musica ombrosa che sa far ballare (in un unico nero stantuffare di pugni) goth e technoheads.